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Lunedì 25 Novembre 2024

Reggio Calabria, quelle gare d’appalto "a favore delle cosche"

Reggio Calabria, quelle gare d’appalto "a favore delle cosche"

Organizzatissimi. La holding imprenditoriale-mafiosa, smantellata dalla Procura distrettuale antimafia e dai militari della Guardia di Finanza con l’indagine “Cumbertazione”, per truccare ad arte le gare d’appalto aveva creato un cartello di imprese. Nel Reggino, in Calabria, in Sicilia, a Roma, nel centro-nord Italia. Almeno una sessantina le aziende, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che rispondevano ai meccanismi del gruppo Bagalà che operava agli ordini della cosca di ’ndrangheta Piromalli, conquistando appalti pubblici a mani basse.

o fermo dell’accusa: «Tale gruppo criminale si atteggia ed opera quale vero e proprio cartello di imprese, diretto in modo stabile ed organizzato a falsare e condizionare la libera concorrenza nel mercato rispetto ad una serie indeterminata di gare pubbliche, in particolare attraverso la presentazione di offerte dal contenuto concertato, avendo fattivamente alterato e turbato lo svolgimento regolare di un numero impressionante di procedure di affidamento, determinando l’aggiudicazione degli appalti a una delle imprese della cordata e mantenendo il controllo sulla esecuzione delle opere, ovvero insinuandosi nella fase esecutiva quando la gara veniva vinta da imprese estranee al circuito».

Un meccanismo criminale che ruotava attorno alla compiacenza, che spesso si trasformava in connivenza, del cartello imprenditoriale.

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