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Princi era sfuggito a un agguato

Princi era sfuggito a un agguato

Antonino Princi, il latitante arrestato stamani da carabinieri e polizia, era sfuggito ad un agguato nell'ambito di uno scontro interno alla famiglia Greco di Calanna, comune dell'hinterland reggino, che portò, come reazione, all'omicidio di Domenico Polimeni ed al tentato omicidio di Giuseppe Greco. Quest'ultimo, collaboratore di giustizia, è stato arrestato nell'operazione Kalanè del luglio scorso alla quale era sfuggito Princi. Secondo la ricostruzione dei magistrati della Dda di Reggio Calabria, Greco - figlio dello storico boss di Calanna don Ciccio Greco - aveva progettato di uccidere Princi per il suo tentativo di prendere la guida della cosca, all'uscita dell'impianto di trattamento dei rifiuti nel quartiere Sambatello di Reggio, dove lavorava come operaio. Quindi, il 9 febbraio 2016, da bordo di un'auto guidata da un complice, avrebbe messo in atto l'agguato sparando numerosi colpi di fucile e pistola contro l'auto sulla quale viaggiava Princi che riuscì a salvarsi grazie ad una serie di manovre che lo portarono prima a sfondare il cancello dell'impianto dove lavora, quindi a nascondersi in un luogo non conosciuto dai sicari. Il tentato omicidio, secondo le indagini condotte all'epoca dalla squadra mobile reggina, era stato all'origine della vendetta compiuta il 3 aprile successivo, quando alcuni sodali di Princi si appostarono sotto l'abitazione dove Greco si era rifugiato e lo ferirono gravemente quando si affacciò al balcone. Nell'occasione fu ucciso Polimeni che gli aveva dato ospitalità.

Individuato in un'abitazione isolata

E' stato individuato in un'abitazione isolata di Cardeto Antonino Princi, il latitante arrestato stamani da carabinieri e polizia. Il ricercato è stato rintracciato grazie alle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria convergente con gli autonomi accertamenti compiuti dalla Polizia di Stato che nel luglio scorso aveva portato a termine l'operazione Kalanè alla quale si era sottratto Princi. L'abitazione, secondo gli accertamenti svolti, avrebbe dovuto essere disabitata ma gli investigatori avevano notato dei movimenti sospetti che li hanno condotti al latitante. Insieme a lui è stato arrestato il proprietario dell'appartamento, Saverio Arfuso, di 45 anni, già noto alle forze dell'ordine, accusato di favoreggiamento.

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