Locri
Il gip di Locri ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per Antonio Sgrò, indagato per l’omicidio del nipote Francesco Filippone, avvocato penalista ucciso il 23 febbraio scorso a Locri, “fatto aggravato da motivi futili (dissidi familiari di matrice prevalentemente economica)”.
Il giudice Maria Teresa Gerace ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Vincenzo Toscano, ritenendo la misura “l’unica idonea a soddisfare le esigenze cautelari in atto”.
Il difensore del 68enne, avvocato Menotti Ferrari, non si è opposto alla convalida e si è rimesso al giudice sulla richiesta formulata dal pm. L’indagato, per come osserva il gip, ha confermato le dichiarazioni rese al pm «ammettendo l’addebito, con alcune specificazioni circa la dinamica del ferimento e le motivazioni del suo gesto».
Nell’ordinanza di convalida sono richiamati alcuni dati relativi a quanto avvenuto giovedì scorso in via Marconi di Locri, quando poco dopo le 13 è giunta una telefonata al numero di emergenza 113 e, subito dopo, appartenenti al Commissariato di Polizia di Siderno giungevano sul luogo dove constatavano il ferimento del 43enne Filippone, che veniva trasportato in ospedale dove è deceduto “per ferite multiple da arma da fuoco”.
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