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Reggio, i beni dei clan “restituiti” alla città

Reggio, i beni dei clan “restituiti” alla città

Quattro nuovi beni sottratti alle cosche e restituiti alla comunità. Palazzo San Giorgio sta proseguendo nel percorso di assegnazione degli immobili per finalità sociali. Dieci i beni che in questa operazione il Comune contava di affidare in diverse aree della città. Di questi non tutti sono stati aggiudicati. Al bando del Comune sono arrivate nei tempi previsti per la presentazione delle offerte 33 domande. La commissione di valutazione delle istanze per l'affidamento solo dopo sei sedute è arrivata alla decisione. È stata prima verificata la completezza e la conformità della documentazione prodotta ai fini dell'ammissibilità delle istanze (8 organismi proponenti non sono stati ammessi alla fase successiva), quindi si è passati all'assegnazione dei punteggi con cui è stato deciso di assegnare l’immobile di via Cantaffio all’Ipr (l’istituto per la famiglia) che dovrà realizzare dei corsi di formazione per soggetti svantaggiati, per promuovere un possibile inserimento lavorativo, la parrocchia di San Nicola di Bari e Santa Maria della Neve invece avrà modo di promuovere iniziative di sociali nel bene di Cannavò.

In via Cappuiccinelli “Complesso Alessandra” l’associazione Linfovita che da anni è impegnata nell’assistenza socio sanitaria sui temi dei linfomi avrà modo di ampliare i progetti. L’associazione nata dall’idea di un ex paziente promuove in collaborazione con gli ematologi le attività di ricerca, divulgazione e assistenza anche alle famiglie. Mentre la cooperativa sociale “Happy Days” da sempre accanto agli ultimi per vincere i rischi di emarginazione sociale si è aggiudicata il bene di via Cappuccinelli, diramazione Zagarella. Il Comune ha assegnato alle associazioni i beni, una volta simbolo del potere economico della ’ndrangheta sul territorio, per un periodo di 15 anni, durata commisurata alle spese che gli aggiudicatari dovranno sostenere per gli interventi di manutenzione che i beni richiedono per un immediato utilizzo. Sono rimasti “fuori” per mancanza di proposte o per l’inammissibilità dell’istanza 6 beni. Tre appartamenti a Bocale e due a Gallina e uno un via Cappuccinelli.

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