Locri
Gli investigatori sarebbero già sulle tracce degli autori delle scritte offensive e oltraggiose con le quali, durante la notte tra domenica e lunedì, hanno imbrattato i muri della Città. Muri “strategicamente scelti”, come quello di cinta del Vescovado, del Centro di aggregazione giovanile “Cura ut Vales”, la scuola media Maresca, istituzione indicata dal presidente Mattarella durante il suo incontro con i familiari delle vittime innocenti delle mafie.
Gli investigatori dei Carabinieri e della Polizia hanno avviato le indagini iniziando a verificare le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati installate nei pressi dei luoghi ove sono comparse le scritte oltraggiose. Già nella serata di lunedì iniziava a circolare la voce che qualcosa era emersa dallo sbobinamento delle registrazioni di qualche telecamera di sorveglianza. La conferma si è avuta ieri. Le telecamere che l’amministrazione comunale aveva fatto sistemare nei pressi del Centro di aggregazione giovanile che è stato imbrattano con la scritta “Don Ciotti sbirro e più sbirro il sindaco”, hanno immortalato due auto con a bordo almeno tre persone.
Molto verosimilmente gli autori delle frasi offensive ritenendo che il servizio di video sorveglianza non funzionasse pensavano di poterla fare franca. Hanno fatto male i conti. Infatti le telecamere della video sorveglianza intorno alle 3,20 avrebbero inquadrato i movimento di due utilitarie (una Opel Corsa e una Fiat Punto) nei paraggi del Centro. Le auto si muovevamo a mo di pattuglia, una davanti come “apripista” e l’altra dietro. Poi, giunte all’angolo del Centro di aggregazione, mentre con la Punto ferma gli occupanti fungevano da palo, dalla Opel è sceso un individuo che indossava una felpa con cappuccio, sembra si tratti di una persona giovane e piuttosto alta. La stessa aveva in mano una bomboletta spray con la quale ha scritto le frasi offensive sulla parete della struttura. Le immagini hanno fatto emergere un particolare: l’autore delle scritte è mancino. Questo particolare per gli investigatori potrebbe diventare l’elemento chiave per identificare l’autore materiale dello scritto oltraggioso e risalire anche alle altre persone coinvolte.