Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Narcotraffico dalla Colombia Colpito cartello di ’ndrangheta

Narcotraffico dalla Colombia Colpito cartello di ’ndrangheta

Reggio Calabria

Pensavano di farla franca comunicando attraverso una chat ed utilizzando la tecnologia “BlackBerry” i narcotrafficanti che operavano sull’asse Piana di Gioia Tauro-Basso Jonio reggino incastrati ieri dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio e dalla Guardia di Finanza di Catanzaro. Una holding che operava agli ordini delle ’ndrine Bellocco di Rosarno, Piromalli-Molè di Gioia Tauro, Avignone di Taurianova e Paviglianiti di San Lorenzo. Nome in codice “Gerry” (come il “nick” usato nella conversazioni web da una delle menti del gruppo, Sandro Favasuli, per contattare fornitori) l’operazione delle Fiamme Gialle è scattata poco prima dell’alba di ieri. «L’ora-X è scattata alle 4,30, abbiamo impiegato 13 minuti per centrare tutti gli obiettivi» rimarca in conferenza il generale Gianluigi Miglioli. Tredici giri di lancette animate da un piccolo fuoriprogramma: ha tentato la fuga, saltando sul tetto della propria abitazione (a Rosarno), Michele Bellocco, uno dei vertici del gruppo. Una corsa verso l'impossibile stroncata sul nascere. Diciotto le persone sottoposte a fermo, con l’accusa di associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La loro posizione adesso è al vaglio del Gip.

La svolta

Domenico Avignone sulla Piana, Sandro Favasuli sul Basso Jonio: gli 007 del Gico della Guardia di Finanza li hanno individuati nel “mare magnum” delle intercettazioni benchè condividessero una “sim-card” gemella. Un escamotage che i narcotrafficanti utilizzano (spesso riuscendoci) per sfuggire alle captazioni degli investigatori. Parlavano e chattavano, chiamandosi l’uno “Gerry” (Favasuli) e l’altro “Vox” (Zavettieri). Conversazioni monotematiche: compravendita di droga, con le partite di cocaina in partenza dalla Colombia, approdo al porto di Livorno, destinazione finale le ’ndrine reggine.

I sequestri

Viaggi, e consegne, che spesso si inceppavano. In appena 4 mesi la Guardia di Finanza ha sequestrato tre carichi di cocaina riconducibili al gruppo adesso in manette: l’11 maggio 2016 al porto di Livorno occultati all’interno di un container che trasportava torba di cocco (imbarcato a Caucedo, Repubblica Dominicana) 124 panetti per un peso complessivo di kg. 136,594 di cocaina; il 18 maggio 2016, ancora al porto di Livorno (all'interno di un container in arrivo ancora da Caucedo Repubblica Dominicana) 17 panetti per circa 17 chilogrammi di “codeina”; il 12 settembre 2016, a Livorno, all’interno di un’autovettura venivano rinvenuti 5 borsoni contenenti complessivamente 120 panetti pari a circa 133 Kg. di cocaina (prelevata da un container contenente rotoli di tessuto imbarcato in Costa Rica e giunto a Livorno il 5 settembre 2016).

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia