In 14 articoli le misure per blindare gli importanti lavori pubblici che sono in procinto di partire in città. Ieri la giunta municipale ha approvato la proposta di delibera del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’assessore ai lavori pubblici Angela Marcianò con la quale si concretizza il protocollo di intesa con la Prefettura finalizzato a neutralizzare ogni forma di corruzione e infiltrazione mafiosa negli appalti di competenza del Comune. Il protocollo di legalità che completa l’iter burocratico partito nei mesi scorsi adesso si deve tradurre in realtà nei casi pratici. I controlli sugli affidatari dei lavori saranno più stringenti, sono state auemntate le aree di controllo e soprattutto sono previste pesanti sanzioni, fino alla risoluzione dei contratti in caso di gravi inadempienze o interdittive antimafia. Tutto questo puntando anche a una velocizzazione di tutti gli iter di verifica e realizzazione dei lavori. Dal momento della firma per arrivare a mettere subito in pratica quanto stipulato tra le parti, la Prefettura istituirà una “cabina di regia” che sarà da monitoraggio per tutto il percorso.
Ma nello specifico che cosa si prevede: innanzitutto il protocollo prevede che tutta la filiera dell’appalto sarà oggetto di verifiche dall’affidamento agli eventuali sub-appalti. Inoltre saranno oggetto di controlli tutte le fattispecie contrattuali ad esclusione dell’approvvigionamento di materiale di consumo di pronto reperimento nel limite di 9 mila euro complessivi a trimestre. Per arrivare ada avere un quadro completo delle imprese che partecipano alle gare è prevista l’istituzione di una apposita banca dati per individuare le imprese e per conoscere anche i flussi di integrità e trasparenza. Allargato anche l’ambito di applicazione ai contratti di fornitura dell’acqua, dei servizi di mensa, pulizia e alloggiamento del personale e di somministrazione di manodopera.
Nell’ambito di una maggiore trasparenza è stato anche previsto che sarà costituita una anagrafe dei fornitori e le ditte dovranno comunicare tutti i tentativi di estorsione e/o concussione subiti. Qualora vengano violati alcuni obblighi di comunicazione da parte delle imprese il Comune potrà applicare sanzioni economiche e in ogni caso tutte le attività che contrastano con il protocollo saranno valutate ai fine di una eventuale risoluzione del contratto di appalto. Adesso il protocollo dovrà essere firmato dalla Prefettura e poi la “rivoluzione” dei lavori pubblici può concretamente iniziare.
Tra gli interventi finanziati dai Patti per il Sud ci sono: la strada viabilità alternativa della 106 tra Omeca Foce Sant’Agata Via San Gregorio 1. lotto (importo 1 milione di euro); palestra San Giovannello (1,5 mln); riqualificazione del viale Calabria (1,5); lungomare Matteotti (1,5); foce del Calopinace (600.000); mesa in sicurezza delle palestre comunali (1); valorizzazione del verde pubblico e delle aree degradate (2,7); completamento lavori arena lido (1,8). Questi invece gli interventi finanziati con il “Decreto Reggio” vigiliati: lungomare Gallico (5,2); ponte torrente Scaccioti (2); riqualificazione piazza del Popolo (9); riqualificazione area Pellaro (3); risanamento della viabilità cittadina 1. lotto (20), 2. lotto (10) e 3. lotto (20 divisi in due parti); molo pescatori (2,5); ripristino reti idriche (4,6); riqualificazione urbana aree del santuario del Volto Santo (2,5); progetto sport scape a Gallina (3,5); parcheggi a Piazza Garibaldi (11). A questi si aggiungono i 70 milioni per la depurazione; il recupero dell’area urbana del lido (2,1); la riqualificazione di Ravagnese (6,6) e il parcheggio al Cedir (20).