Torna in libertà il presunto autore degli attentati compiuti alla Procura generale di Reggio Calabria del 3 gennaio 2010 ed alla casa del procuratore generale Salvatore Di Landro, del 26 agosto successivo.
La Corte d'Appello di Reggio Calabria, infatti, ha disposto la scarcerazione di Antonio Cortese, di 55 anni, difeso dall'avv. Giuseppe Nardo, per scadenza massima dei termini di custodia cautelare. Cortese, che era detenuto nel carcere milanese di Opera, era accusato anche di avere piazzato un bazooka vicino alla sede della Dda reggina come atto intimidatorio nei confronti dell'allora procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone.
Per questi fatti è stato condannato a 5 anni e otto mesi di reclusione ed è in attesa del processo d'appello che inizierà a Catanzaro il maggio prossimo. L'uomo stava scontando anche una condanna a 12 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione. Per questa seconda condanna era in attesa del verdetto della Cassazione.
Cortese, arrestato il 20 ottobre 2010 al confine sloveno mentre faceva rientro in Italia dalla Romania per la vicenda delle bombe di Reggio, è indicato dagli inquirenti come esponente della cosca Lo Giudice e uomo di fiducia del capo clan pentito Antonino Lo Giudice. Era stato proprio quest'ultimo, che si era autoaccusato di essere il mandante della stagione delle bombe reggine, a chiamarlo in causa come l'autore materiale degli attentati. Ruolo che Cortese ha sempre respinto.