«Questa giornata è l’occasione per affrontare problematiche di una professione che sta vivendo grandi trasformazioni. Solo con l’unità potremo affrontare questa tempesta perfetta che rischia di mettere in crisi ogni nostra attuale certezza. In un’epoca di “fake news” si rischia di passare dalla società dell’informazione ad una società della disinformazione». Così il vice presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Santino Franchina intervenendo a Reggio Calabria in occasione della XXIV Giornata mondiale per la libertà di stampa organizzata dalla Fnsi, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti e Inpgi. All’iniziativa partecipano anche il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, il segretario generale aggiunto e segretario del Sindacato giornalisti Calabria Carlo Parisi, il segretario dell’Ordine dei Giornalisti Calabria Giuseppe Soluri, il presidente dell’Inpgi Marina Macelloni, il presidente emerito dell’Ordine e della Fnsi Lorenzo Del Boca e Bruna Larosa componente del Comitato giovani della Commissione Unesco che ha promosso, a livello mondiale, assieme all’Onu, questa giornata. Parisi ha aperto i lavori e si è soffermato sulla crisi del settore tuonando contro «la pirateria editoriale, spesso favorita dalle istituzioni. Non tutte, fortunatamente. Istituzioni che nelle assunzioni dei giornalisti degli Uffici stampa devono premiare la professionalità ed essere basate su selezioni trasparenti nei concorsi pubblici. E attraverso la pubblicità istituzionale devono premiare solo le aziende serie, quelle che pagano i giornalisti e versano i contributi. In Calabria, poi, l’azione del sindacato ha consentito l’emersione del lavoro nero, la contrattualizzazione di molti giornalisti e il raddoppio della rappresentanza professionale calabrese all’interno dell’Inpgi».
«Bisogna rispettare il lavoro dei giornalisti –ha detto il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto – soprattutto in Calabria dove sono spesso ridotti in condizione di bisogno, sottopagati e sfruttati. Un tema importante fortemente legato alla dignità della persona e alla democrazia». Quindi ha ricordato «il recinto di norme creato con l’approvazione del Piano di comunicazione istituzionale. Un passo avanti, per una Regione complicata come la Calabria che non basta. Dobbiamo pensare di mettere in campo - ha proposto - una legge regionale, coinvolgendo il Sindacato e l’Ordine dei Giornalisti, per l'editoria che regoli definitivamente quello che abbiamo previsto e inserito in questo primo piano di Comunicazione del Consiglio regionale della Calabria».