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Il dolore della città per la morte di Valeria Morabito

Il dolore della città per la morte di Valeria Morabito

Un dolore muto, una famiglia distrutta da una tragedia attorno alla quale dalla serata di martedì si è stretta silenziosamente una comunità attonita. Valeria Morabito, la ragazza di soli 21 anni che ha perso la vita in un fatale incidente, è nata e cresciuta qui, qui ci sono i suoi amici di sempre che con gli anni erano diventati sempre più numerosi per via del suo carattere solare che conquistava tutti.

Tornava dall’università, da quella facoltà di Ingegneria che frequentava con risultati eccellenti, come quelli scolastici a Villa prima e al liceo scientifico poi. Il destino l’ha aspettata sulla A2: ha perso il controllo della sua Ford Ka, e chi per primo l’ha soccorsa ha subito capito che nulla più c’era da fare.

Subito la notizia di una giovanissima vittima villese vicino all’uscita porto di Reggio. Poi il nome di Valeria, sussurrato tra i suoi amici, in parrocchia, all’ACR. Suo padre è il professore Carlo Morabito, preside della facoltà di Ingegneria della “Mediterranea”, per un breve periodo amministratore della città. Tanto amata anche la sua mamma, Mariella, una vita dedicata a quella meravigliosa famiglia arricchitasi con l’arrivo di Giuseppe (giovanissimo ingegnere) e poi Valeria.

Incredulità e tanto silenzio nel rispetto di Carlo e di Giuseppe, che hanno affrontato il viaggio più straziante per raggiungere casa, da cui erano lontani entrambi per lavoro (il primo in Germania, il secondo a Milano). Stamattina sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Valentina, domani la città la aspetta per l’ultimo saluto al suo giovane angelo. (g.c.)

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