È stato inaugurato l’oratorio della parrocchia San Nicola di Bari, nei locali della villa confiscata al pentito Antonio Femia. Un immobile che fu incendiato lo scorso settembre ma che grazie all’impegno del Comune e di padre Michele Ceravolo è stato ristrutturato. Alla cerimonia di inaugurazione del centro di aggregazione “Padre Vincenzo Idà” , che comprende anche un campo di calcetto e uno di bocce, hanno partecipato il prefetto Michele di Bari, il vescovo mons. Francesco Oliva, il presidente del Tribunale di Locri Rodolfo Palermo e il questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi. Il taglio del nastro è stato affidato al prefetto di Bari: «Quello di questa sera – ha detto – è l’esempio di quello che è l’unione di tante forze messe insieme per raggiungere un obiettivo comune, in questo caso il recupero di un bene che viene donato alla Diocesi e quindi allo Stato, una chiesa che ha bisogno di ospedali da campo, luoghi dove diventare fautori del nostro futuro. Lo Stato vuol essere presente con un’azione repressiva ma anche dando segni di speranza per tanti bravi ragazzi che usufruiranno di queste strutture ricreative. L’aggregazione è il miglior esempio di chi è chiamato a confrontarsi e ma soprattutto di chi vuole scommettere sullo sviluppo di questi territori. La presenza di tante autorità è la semplificazione di quello che dobbiamo fare, oggi è un momento di gioia ma saranno tanti anche i momenti difficili per riuscire a preservare questo centro e quell’oratorio dal maligno. I ragazzi debbono fare da cornice al nostro lavoro perché insieme vogliamo andare avanti, Gioiosa ha fatto questa scommessa che va affrontata con la volontà di vincerla».
«Questo oratorio intitolato a padre Vincenzo Idà, sacerdote molto attento ai ragazzi – ha detto invece il vescovo Oliva – vuole essere una opportunità per tutti i ragazzi per aggregarsi e confrontarsi. Ma non solo per loro visto che è stato costruito un campo di bocce per i più anziani, e poi c’è tanto verde che dovrà essere utilizzato dalle famiglie. La presenza di tante persone è il segno che questo luogo è molto importante, il mio augurio è che i ragazzi e le famiglie che lo frequenteranno possano trovare un luogo dove stare bene e crescere insieme».
L’intervento conclusivo è stato quello del primo cittadino Salvatore Fuda: «Io penso – ha detto – che questa comunità qualche passo in avanti lo sta facendo. Noi come amministrazione ci siamo impegnati insieme al vescovo e a padre Michele a dare ai nostri concittadini un luogo dove potersi misurare e crescere responsabili e solidali. Questo posto è l’inizio, lo abbiamo fatto mettendoci tanto impegno e penso che la comunità abbia investito bene, è una scommessa che Gioiosa vuole vincere e da qui ci incammineremo insieme per raggiungere questo obiettivo».