Il tuo sorriso è il nostro 30 e lode: quel lenzuolo bianco accanto al portone centrale della chiesa di Cannitello, appeso da amici e colleghi, rimarrà nel cuore delle migliaia di giovani e meno giovani ieri convenuti per l’ultimo saluto a Valeria Morabito.
Una folla silenziosa e commossa ha aspettato la salma sin dalle 11 nella parrocchia di Maria SS di Porto Salvo. Sul sagrato anche il sacerdote, padre Antonio Carfì, che ha accolto la famiglia: papà Carlo, mamma Mariella e il fratello Giuseppe. Padre Antonio ha rotto il silenzio con un’omelia in cui ha parlato dritto al cuore dei genitori e di Giuseppe: al dolore umano ha contrapposto l’Amore di Dio; ha ricordato Valeria con la sua voglia di vivere, il suo altruismo, il suo attaccamento alla vita. «Ma qui – ha detto con forza – non celebriamo la morte di Valeria ma la sua Pasqua, il suo ingresso regale in Paradiso».
Tante, tantissime lacrime: gli amici stretti per mano attorno a quella bara bianca per recitare il Padre Nostro; la mamma inginocchiata accanto per il bacio della pace; Giuseppe stretto fra i suoi genitori come l’arco di una volta; il sorriso disarmante e il pianto dignitoso del papà che rivolge ogni istante lo sguardo alla foto sulla bara. “Valeria non ti dimenticheremo” promettono gli amic,i lanciando palloncini all’uscita dalla chiesa.(g.c.)