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Calabria, il settore idrico... fa acqua

Calabria, il settore idrico... fa acqua

Disastro acqua, il settore idropotabile regionale ha maturato crediti verso i Comuni per oltre 500 milioni di euro. Oltre 300 sono dovuti per i canoni pregressi verso la Regione fino al 2003; 185 verso Sorical (di questi ben 48 milioni è il credito dei soli comuni Capoluogo: Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone con ritardi di pagamento di oltre un anno). Sorical sostiene che il mancato avvio del servizio idrico integrato con un unico soggetto gestore ha creato diseconomie che si riflettono sul servizio erogato dal cittadino e sui mancati investimenti sulle reti idriche comunali che rappresentano il “tallone d’Achille” del sistema.

I dati sono impressionanti: «Oggi si immette più del doppio dell’acqua che serve nelle reti e il cittadino dovrebbe avere una dotazione più che doppia alle proprie necessità. Ma come è noto, alcune zone delle città e dei comuni registrano carenze, in altre gli sprechi sono enormi». Sorical non incassa, la Regione non riesce a recuperare l’arretrato e tutto il sistema è in tilt In Calabria il dato complessivo desunto dai Bilanci Consuntivi 2014 pubblicati dal ministero dell'Interno è 156 milioni di euro a cui corrispondono 82 milioni di euro incassato, ricavi che coprono solo i costi della grande adduzione e non la depurazione, la fognatura e la gestione delle rete idriche comunali. Insomma un sistema in grave squilibrio che rischia di compromettere tutto «in conseguenza degli abnormi scarti, conseguenti a perdite tecniche ed amministrative spesso superiori al 65-70%, tra acqua all'ingrosso acquistata da Sorical e acqua fatturata all'utenza finale». Alla luce di tutto questo i Comuni e gli enti sono costretti a riconoscere a Sorical importi addirittura maggiori di quanto fatturato all' utenza finale. Il fenomeno della morosità complica non di poco il piano di rilancio del settore costretto a fare conti con una società in liquidazione e con un nuovo soggetto ancora da rendere operativo.

E proprio sulla riorganizzazione del servizio idrico in Calabria è intervenuta nuovamente l'Autorità per l'Energia Elettrica e il gas il 28 giugno scorso secondo cui Il processo di costituzione di tutti gli organi risulta ancora in fase di avvio. La legge regionale che ha istituito l’Autorità Idrica calabrese prevede che fino all’effettivo insediamento degli organi «la gestione ordinaria è affidata al dirigente generale del dipartimento regionale competente in materia di servizio idrico, in qualità di commissario. In Calabria, in base ai dati di fine 2016, circa il 63% degli enti locali (258 su un totale di 409) risulta non aver formalizzato la relativa adesione all’Autorità idrica.

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