C’è mistero assoluto sulla sparatoria avvenuta nel cuore della notte da giovedì a venerdì sulla strada statele “18” alla periferia nord di Rosarno, a qualche centinaio di metri dal ponte sul fiume Mesima, e nella quale è rimasto ferito di striscio alla nuca il 45enne Vittorio Pileio.
Da quel che si è potuto apprendere anche ieri i carabinieri hanno sentito a lungo i due giovani che erano con lui in macchina, Giovanni Ciccia, 25 anni, e Francesco Lamari di 27, entrambi di Mileto, che non hanno riferito particolari di sorta. Avrebbero ripetuto di non essere in grado di fornire notizie sulla vettura che li ha affiancati e dalla quale sono partiti i colpi di kalashnikov che hanno raggiunto la Peugeot 208 condotta da Pileio e ancora di non avere assolutamente una qualche idea sul perché della sparatoria che solo per un caso, sicuramente, e la cosa va sottolineata, si è conclusa con danni alla vettura mentre Pileio è rimasto ferito soltanto leggermente di striscio alla nuca.
Lo stesso è ancora ricoverato, ma soltanto per motivi precauzionali, all’ospedale di Vibo Valentia e forse sarà dimesso nella giornata di oggi.
Le indagini, come è noto, affidate ai carabinieri di Mileto dove i tre risiedono e dei reparti investigativi del Gruppo di Vibo e della sezione operativa della Compagnia di Gioia Tauro, che è guidata dal capitano Gabriele Lombardo, sono scattate dopo il ricovero all’alba di venerdì di Pileio all’ospedale di Vibo. Il ferito è stato sentito a lungo ma i carabinieri non hanno potuto mettere assieme elementi significativi dal punto di vista investigativo per fare luce sulla sparatoria e per arrivare alle cause e al movente della stessa.
La sola certezza è che la Peugeot condotta da Pileio è stata raggiunta da diversi colpi partiti da breve distanza, ovvero da una macchina affiancata, in contrada “Sovereto” all’altezza del bivio per Candidoni subito dopo il ponte sul Mesima, all’uscita Nord di Rosarno, mentre i tre, era notte fonda , rientravano a Mileto dopo essere stati a cena in un ristorante posto alla periferia di Rosarno. Per il momento ci sono solo ipotesi e tra le altre quella più accreditata è che proprio nel ristorante possa essersi verificato qualcosa, ad esempio una spiacevole discussione, con un altro gruppo di persone che ha avuto il brutto seguito poi in strada. Dove si è verificata la sparatoria i carabinieri hanno recuperato sette bossoli esplosi calibro 7,62 fatti partire in direzione della Peugeot diretta a Mileto dove i tre vivono. Vittorio Pileio, originario di Rosarno, ha precedenti penali ed è reduce da una condanna a tre anni ed otto mesi scontata ai domiciliari perché riconosciuto responsabile di reati contro il patrimonio.