Ha tentato la rapina in banca armato di pistola giocattolo ed equipaggiato con una bomba costruita artigianalmente. Pomeriggio di paura quello di ieri nel cuore di Reggio, sul Corso Garibaldi di fronte piazza Italia.
Nel mirino di un marocchino 44enne, ambulante con regolare permesso di soggiorno, la filiale di Unicredit. Sono le ore 15, la puntuale afa di questo agosto infernale, il pavimento del Corso che è rovente, pochi clienti all’interno dell’istituto bancario, qualche “coraggioso” di passaggio sul salotto stradale della città. L’uomo entra senza destare sospetti negli uffici Unicredit e si presenta dal direttore (se pianificato o una coincidenza al momento non è stato stabilito) chiedendo a gran voce la consegna dei soldi e brandendo pistola - che soltanto in una fase successiva è stato accertato fosse giocattolo - e un “pacco bomba” formato da un tubo metallico (del tipo utilizzato per le condutture di calore o delle stufe-caldaie) e delle pile elettriche attaccate con del nastro isolante. Terrore comprensibile anche perchè dai tratti somatici dell’uomo non era difficile ipotizzare si trattasse di una persona di origini nordafricane oltre alla contestualità con l’ennesimo attacco terroristico consumato meno di 24 ore prima a Barcellona.
Sono attimi interminabili di ansia e paura.
Il blitz del marocchino è stato stroncato quasi in tempo reale dall’intervento dei poliziotti della sezione Volanti, allertati da una segnalazione al “113” e dalla guardia giurata che opera per conto dell’Unicredit. In un lasso di tempo ridottissimo piazza Italia e il Corso Garibaldi sono stata circondati, bloccati al transito, messi in sicurezza. C’era da bloccare l’incerto rapinatore, c’era da verificare la reale potenzialità dell’ordigno esplosivo, c’era da assicurare la sicurezza e l’incolumità dei bancari, clienti dell'istituito, e di chi vive e lavora nelle immediate vicinanze. Gli agenti delle Volanti, la squadra che opera sotto le direttive del vicequestore Luciano Rindone, rafforzati dai Vigili del fuoco (sotto il profilo della bonifica esterna) sono riusciti a mettere tutto a posto. Subito in manette il marocchino, che adesso risponde di tentata rapina e procurato allarme.
Ad accertare l’inoffensività della bomba sono stati gli artificieri del XII Reparto Mobile della Polizia di Stato che hanno effettuato le tradizionali, sofisticate verifiche sul “pacco bomba”. L’ordigno era fasulla, come l’arma che era un tipo giocattolo.
Allarme completamente rientrato.
Sono tutt’ora in corso le indagini della Polizia di Stato finalizzate a verificare l’eventuale presenza di complici. Una autovettura sospetta è stata “inquadrata” dalle telecamere di sicurezza della zona e si sta cercando di accertare se sia stata utilizzata da eventuali complici del nordafricano in manette.
Un arresto che conferma la capillare presenza sul territorio della Polizia di Stato, secondo le direttive impartite dal Questore Raffaele Grassi, e dimostra la funzionalità del dispositivo di sicurezza che ha permesso il tempestivo intervento assicurando alla giustizia il colpevole e scongiurando il verificarsi di possibili ben più gravi atti criminosi.
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