Tanto rumore per nulla. A San Procopio, piccolo paesino aspromontano del Reggino, non ci fu alcun inchino del Santo Patrono al boss Nicola Alvaro. Ci sono voluti tre anni e mezzo ma, alla fine, la verità è stata “certificata” dal gip del Tribunale di Reggio Calabria Domenico Santoro, il quale ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm antimafia Luca Miceli, che non ha riscontrato elementi penalmente rilevanti dai fatti che erano stati contestati a quattro indagati. E i “fatti” che sono al centro di questa storia si sono svolti nel luglio 2014 a San Procopio durante la processione e riguardavano proprio il presunto inchino del Santo patrono davanti al boss del paese Nicola Alvaro.