In queste ultime ore sono proseguiti senza sosta in diversi territori collinari e montani della Locride i servizi di controllo del territorio finalizzati, in particolare, al ritrovamento di piantagioni di canapa indiana ma anche di armi e munizioni da parte dei carabinieri delle compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica. Questa intensa attività ha, dall’inizio dell’estate, consentito ai militari delle tre compagnie locridee di scoprire più di una dozzina di vaste piantagioni di “erba” e bloccare così il business gestito dalle organizzazioni criminali che poi reinvestono il guadagno in altre attività illecite o nell’acquisto di attività commerciali. Solo nei primi tre giorni della settimana, grazie anche all’impiego dei militari dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria, sono state tre le imponenti piantagioni di canapa indiana rinvenute dai carabinieri nella Locride. In totale tra San Luca, Bianco e Siderno, quasi 2000 piante di “cannabis” sono state scoperte e distrutte, per un valore totale di 2,5 milioni di euro.
Ieri un servizio dei carabinieri della compagnia di Roccella nei territori di Placanica, Stignano, Caulonia, Camini e Riace, ha prodotto un importante risultato. In frazione Titi di Placanica, i carabinieri della compagnia diretta dal cap. Antonio Di Mauro hanno rinvenuto in un terreno demaniale, occultata tra la vegetazione, una piantagione composta da circa 500 arbusti di “erba” già alti quasi 2 metri. La piantagione, del valore di oltre 600 mila euro, era munita di un impianto di irrigazione “a goccia” attraverso un sistema di tubi di plastica collegati, a monte, ad una naturale sorgente. Tutto il materiale rinvenuto dai carabinieri nella contrada Titi di Placanica è stato, su disposizione della Procura di Locri, sottoposto a sequestro.
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