Nella giornata di ieri, a conclusione di attività di indagine, investigatori della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile della Questura e militari del Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Reggio Calabria, hanno localizzato e catturato all’interno di un immobile nella zona sud della città Maurizio Cortese di 37 anni che era attivamente ricercato in quanto sottrattosi al provvedimento di Esecuzione di pene Concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello nel luglio scorso.
Il Cortese - che deve scontare 7 anni e 1 mese di reclusione, come residuo pena di condanne riportate per associazione mafiosa, tentata rapina, tentata estorsione in concorso e violazione della normativa in materia di armi - a giudizio degli inquirenti è inserito all’interno della cosca mafiosa Serraino, molto attiva nei quartieri di Mosorrofa, Sala di Mosorrofa, Cataforio, Cardeto e Modena.
Cortese era stato, infatti, arrestato nell’ambito dell’operazione “Epilogo”, coordinata nel 2010 dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura della Repubblica di Reggio Calabria, nell’ambito della quale vennero arrestati diversi esponenti della cosca in questione, in seno alla quale «il Cortese rivestiva un ruolo di rilievo - hanno spiegato gli investigatori -, gestendo, per conto dei vertici, i rapporti con gli altri sodali dell’organizzazione criminale, esercitando un costante controllo del territorio, ricorrendo spesso ad azioni di forza, acquisendo in maniera indiretta la gestione di alcune attività imprenditoriali e consentendo alla cosca di ripulire il frutto dei proventi delle attività delittuose».
Peraltro lo stesso Cortese in passato, è stato altresì condannato, in concorso, con un altro soggetto all’epoca minorenne, per un omicidio commesso in città nel mese di luglio del 1998, al culmine di una rissa.
Non è stata semplice la cattura del ricercato che è arrivata grazie all’azione fulminea dei poliziotti della Squadra Mobile e dei militari dell’Arma dei Carabinieri che, dopo aver individuato e circondato l’immobile in cui si nascondeva, ammanettando l’uomo che, «dopo un primo tentativo di depistare gli operatori fornendo nell’immediatezza false generalità, vistosi alle strette, declinava quelle esatte, corrispondenti alla sua vera identità. Nel corso della perquisizione effettuata, con l’ausilio dei tecnici della gabinetto regionale della Polizia scientifica di Reggio, all’interno dell’immobile in cui si nascondeva, venivano rinvenuti dispositivi tecnici finalizzati ad eludere le attività di ricerca delle Forze di Polizia».
Effettuati gli ulteriori accertamenti del caso, condotti congiuntamente da poliziotti e carabinieri, Maurizio Cortese è stato trasferito nel carcere “San Pietro”, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Denunciati alla Procura un 45enne e un 25enne per favoreggiamento.(a.n.)