Comunicato dei Carabinieri di Reggio Calabria
Nella prima serata del 12 Settembre 2017, i Carabinieri della Stazione di Stignano hanno arrestato, nella flagranza del reato di incendio boschivo, Giorgi Antonio Francesco, 52enne di San Luca (RC) , coniugato, allevatore, noto alle forze dell’ordine, per reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona.
I Carabinieri, infatti, nel corso di un servizio perlustrativo, notavano due autovetture che si allontanavano repentinamente dalla C.da Favaco, agro del Comune di Stignano località ove tra l’altro veniva notato del fumo.
I militari quindi si ponevano all’inseguimento delle due autovetture e nel contempo richiedevano l’ausilio di altro equipaggio alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica anche al fine di accertare la causa del fumo notato.
Raggiunte le due autovetture sulla strada statale jonica (S.S.106), dalla conducente 40enne di una delle auto si apprendeva che l’uomo a bordo dell’altra autovettura aveva poco prima appiccato un incendio.
I militari, quindi, hanno proceduto alla perquisizione personale e veicolare del Giorgi, rinvenendo complessivamente 4 accendini, dei quali tre sul veicolo ed uno nella tasca dei pantaloni dell’uomo.
Nel contempo l’altro equipaggio raggiungeva la località dove era presente il fumo, notando un incendio che interessava un’area di circa due ettari di vegetazione spontanea di un terreno di proprietà demaniale, adiacente alla ferrovia e ad un’abitazione abitata, motivo per il quale si richiedeva l’intervento in loco di una squadra antincendio boschivo dell’Ente Regionale “Calabria Verde” che con non poche difficoltà riusciva ad aver ragione sulle fiamme e mettere in sicurezza l’intera area.
Dagli approfondimenti investigativi è emerso che il Giorgi aveva incendiato il terreno, poiché, come da lui stesso dichiarato ai Carabinieri, tale operazione consentiva che germogliasse l’erba fresca permettendo così al suo gregge di pascolare.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso l’abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari su disposizione del Sostituto Procuratore di Turno della Procura della Repubblica di Locri.