Beni per un valore di 1,9 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Dda, nei confronti di Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino operante nel settore della grande distribuzione alimentare. Si tratta, in particolare, di buoni postali fruttiferi, conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, polizze assicurative e carte prepagate. Chirico è stato arrestato nel maggio dello scorso anno nell'operazione Fata Morgana - condotta dalla Guardia di finanza - con l'accusa di associazione mafiosa.
Secondo l'accusa, in particolare Chirico si sarebbe posto quale imprenditore espressione della 'ndrangheta, usufruendo dell'appoggio costante delle cosche Tegano e di una ramificazione della cosca Condello operante nel quartiere di Gallico che faceva riferimento al defunto Domenico Consolato Chirico, riuscendo così a espandere i propri interessi ed infiltrandosi nel settore delle aste immobiliari.
In particolare, secondo gli inquirenti, Chirico, avvalendosi della Soral Sas, società di cui era socio e amministratore, indicata quale "ditta di riferimento" della criminalità organizzata, avrebbe favorito il gruppo criminale di riferimento alterando il tessuto economico reggino sano. Alla luce dell'operazione Fata Morgana, la Dda ha delegato al Nucleo di polizia tributaria-Gico ed al Gruppo di Reggio Calabria della guardia di finanza, indagini di carattere economico/patrimoniale per individuare i beni mobili ed immobili riconducibili a Chirico indicato come connotato da pericolosità sociale.
Dalle indagini è emersa una sproporzione tra i redditi dichiarati ed il complesso dei beni di cui Chirico e il suo nucleo familiare potevano disporre. Alla luce di tali risultati, su richiesta della Dda, la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio ha disposto, nel luglio scorso, il sequestro di prevenzione del patrimonio riconducibile a Chirico risultato essere costituito dalla sua società e dai beni aziendali, da un terreno, un'auto, polizze assicurative, fondi comuni di investimento e depositi titoli per un valore complessivo di 19 milioni di euro. A questa cifra si aggiunge adesso il sequestro di ulteriori 1,9 milioni.