La Procura di Palmi ha aperto un fascicolo contro ignoti per accertare la cause della morte di Vincenzo Amuso, 40enne di Taurianova deceduto il 26 agosto scorso. E per questo motivo, il 13 ottobre, ha disposto la riesumazione della salma per l’autopsia.
Quando morì Vincenzo Amuso sui necrologi si lesse di “cause naturali”. L’uomo, però, aveva 40 anni, un corpo scultoreo e nessuna malattia accertata. La sua morte, quindi, aveva aperto degli interrogativi. Sospetti alimentati, pare, anche da una serie di lettere anonime recapitate agli inquirenti nel corso degli ultimi due mesi. Questo clima, che ha accompagnato le settimane dopo la morte di Amuso, ha indotto la procura di Palmi a ordinare la riesumazione del cadavere dal cimitero di Radicena. Il 13 ottobre scorso la salma è stata riesumata e inviata alla camera mortuaria dell’ospedale di Polistena. Il medico legale, secondo quanto appreso, avrebbe chiesto 90 giorni prima di presentare la perizia che potrebbe fare luce sulle reali cause del decesso.
Grazie al decreto di esumazione emesso dalla Procura di Palmi, attraverso il sostituto procuratore Enrico Barbieri, si apprende però che c’è un procedimento aperto nei confronti di ignoti e, soprattutto, le motivazioni che hanno portato gli inquirenti a disporre l’esame autoptico: l’atto giudiziario, infatti, cita l’articolo 9 comma 7 della legge 14 dicembre 2000 n. 376, che riguarda la commercializzazione di farmaci proibiti e sostanze dopanti, e l’articolo 586 del codice penale, vale a dire la morte o lesione come conseguenza di un altro delitto.
L’indagine è stata affidata ai carabinieri della compagnia di Taurianova che, secondo quanto è stato possibile apprendere, in attesa della perizia stilata dal medico legale dopo l’autopsia hanno iniziato a investigare nel mondo delle palestre. Accertamenti che, nello stesso tempo, sarebbero mirati a verificare se in città esista o meno un mercato nero di sostanze dopanti.
In questa direzione dovrebbe essere inquadrata, dunque, la perquisizione che i militari dell’Arma di Taurianova hanno eseguito a casa di Amuso. Il 40enne era sposato e padre di quattro figli in tenera età. La famiglia, assistita legalmente dall’avvocato Antonino Napoli, vuole sapere se la morte di Vincenzo Amuso poteva essere evitata.