MELITO
Bellissima, elegante, conturbante. Una sorta di Venere irraggiungibile, che faceva sognare quanti avevano la fortuna di vedersela sfilare accanto. A passeggio per il centro, con a fianco cugini e amici, suscitava invidia e scatenava la fantasia.
Marina Ripa di Meana non era certo il tipo da lasciare indifferente. Eclettica e sempre controcorrente, In riva allo Jonio, reggina di nascita e regina del gossip, scomparsa ieri l’altro all’età di 76 anni, in riva allo Jonio era solita scendere appena ne aveva la possibilità. L’attendevano gli zii e i cugini, e l’attendevano anche i melitesi, attratti dal suo tracimante fascino di donna che appariva spesso e volentieri in televisione, ma anche incuriositi dalle sue love story con personaggi come Gianni Agnelli o Alberto Moravia.
Marina Ripa di Meana
A casa del cugino Venerando Punturieri, compianto medico con esperienza da consigliere comunale, era sempre una festa. A distanza di anni, i ricordi di quelle visite suscitano ancora sentimenti forti in Maurizio Marino Punturieri, avvocato penalista, figlio del dottor Venerando e quindi cugino di Marina Elide Puntorieri, al secolo Marina Ripa di Meana, già Lante delle Rovere.
«Era una donna dal fascino profondo – racconta – vivace e arguta. La sua intelligenza l’aveva portata a comprendere come stare al mondo e cosa fare per evitare di rimanere soggiogata. Già da ragazzino avevo sempre avuto l’impressione, conoscendola, che avesse indossato alla grande una maschera che non toglieva mai. Anzi, che adattava alle circostanze. Marina era un personaggio a tutto tondo, con tanti amori veri e falsi, ma per quanto sappia io anche alcuni molto forti. C’era molto dei Punturieri in lei, anche il legame straordinario mantenuto con i cugini, con cui da piccola forse aveva vissuto i suoi momenti più belli».
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