Reggio Calabria
Il voto di scambio è un «devastante pericolo» conosciuto ma anche «spesso praticato e mai sufficientemente denunciato». Non usano giri di parole o mezzi termini di Vescovi calabresi che con la scadenza delle elezioni ormai alle porte hanno voluto rivolgere una sollecitazione a un voto che sia espressione libera e senza condizionamenti di alcun tipo del proprio voto.
Lo hanno fatto a Reggio Calabria in occasione dei lavori della Conferenza episcopale calabra tenutasi in concomitanza con la solenne cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro (Teic). Nel documento conclusivo diffuso dopo la due giorni di serrato confronto in riva allo Stretto – aperti con una riflessione sulle conclusioni dell’ultima seduta del Consiglio permanente della Cei, condotta dal Presidente della Cec mons. Vincenzo Bertolone – i vescovi calabresi hanno rivolto una sollecitazione ai cattolici «alla presenza e alla partecipazione attiva e responsabile alle prossime elezioni politiche. E nel sostenere tale importante impegno civico – si legge –, mettiamo in guardia ogni cittadino e credente dal devastante pericolo del voto di scambio. In un contesto politico e socio-economico così delicato non è possibile rifugiarsi in atteggiamenti qualunquisti e superficiali. Invitiamo a esercitare la propria capacità di scelta, affermando il diritto di voto come strumento imprescindibile per la crescita e il bene del Paese e delle realtà locali: non votare è lasciare che altri decidano per noi».
Leggi l'intero articolo nell'edizione digitale o in edicola