Reggio Calabria
Un rapporto in qualche misura da riscrivere, mettendo al bando ogni sfruttamento intensivo, rifuggendo da ogni tentativo di piegare la natura al volere dell’uomo in nome di una falsa idea di benessere che molto spesso è solo voglia di massimizzare i profitti. La sollecitazione ieri è stata rilanciata da Reggio, dove la Coldiretti ha celebrato la Giornata del Ringraziamento, dall’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini. In questo rapporto oggi troppo disarmonico che occorre riequilibrare il Pastore della Chiesa reggina nella sua omelia – pronunciata durante la messa che ha presieduto in Cattedrale celebrando assieme a don Pietro Pulitanò e don Ernesto Malvi consiglieri ecclesiastici regionale e provinciale della Coldiretti – ha voluto rivolgere un invito agli stessi uomini che vivono per la terra e vivono dei frutti della terra.
«Non cedete a una industrializzazione che possa offendere questo bisogno di verità e di autenticità. Non lasciatevi tentare dal facile guadagno che diventa sfruttamento della vostra vita, che diventa inganno per il bambino che prende una mela o per un anziano che prende un po’ di verdura. Non devono avere la paura di essere stati ingannati o che il cibo sia stato contaminato».
Mons. Fiorini Morosini ha invitato a recuperare, come cifra distintiva dell’azione quotidiana (in ogni ambito) la sobrietà e, riannodandosi al pensiero di Papa Francesco, ne ha rilanciato il monito. «Pensate ai rifiuti, al cibo che si spreca – ha tuonato l’arcivescovo di Reggio-Bova –, pensate a quel vezzo negativo attraverso il quale noi occupiamo gli spazi pubblici per il nostro riposo, per il nostro divertimento, dimenticando che quegli spazi sono per il bene di tutti e dimenticando che quel male che noi lasciamo è un male che ci avvolgerà tutti… perché se io inquino un fiume, se io riduco a luoghi di deposito di spazzatura realtà che prima offrivano una visione serena… una volta che le acque sono inquinate e l’ambiente deturpato, il male che si è generato è un male uguale per tutti. Pensate all’abusivismo edilizio, alla natura violata che si ribella contro l’intervento dell’uomo. Il Papa ci ha ricordato una grande verità: è un problema non solo ambientale ma pure morale».
Alla fine della celebrazione – durante l’offertorio sono stati portati all’altare i frutti della terra simbolicamente rappresentativi di tutta la Calabria – la benedizione dei mezzi agricoli.