I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno arrestato, in esecuzione di un'ordinanza del gip di Reggio Calabria, Andrea Casili, 38 anni, di Condofuri, già noto alle forze dell'ordine, per danneggiamento e tentata estorsione aggravati dalle modalità mafiose. Al termine di indagini coordinate dalla Dda reggina e condotte dai carabinieri di Condofuri San Carlo, l'uomo è stato ritenuto responsabile, insieme ad altri ancora da identificare, dell'incendio di un autocompattatore della Avr, ditta incaricata del servizio di nettezza urbana a Condofuri. La notte del 18 maggio 2014 fu dato alle fiamme un mezzo del valore di 150 mila euro. Le fiamme distrussero anche altri due mezzi del Comune. All'origine del gesto, secondo i carabinieri, la volontà della cosca Rodà-Casile di affermare il proprio "controllo" del territorio e, in particolare, una ritorsione contro la società Avr per non aver assunto alcune persone ritenute contigue alla cosca, tra i quali Casili.
Già nell'immediatezza dei fatti, i carabinieri avevano raccolto indizi a carico di Casili che sono stati poi suffragati dalle dichiarazioni di alcuni testimoni che lo avevano notato nei pressi dell'ex edificio scolastico dove era stato incendiato l'autocompattatore, in orari compatibili con il danneggiamento, e dai successivi riscontri investigativi. Pochi mesi dopo il fatto, tra l'altro, alcuni sospetti su quello che gli investigatori definiscono lo "spessore criminale" dell'uomo avevano trovato conferma nel corso di una perquisizione domiciliare svolta d'iniziativa dai carabinieri che trovarono nella casa reggina di Casili una pistola con matricola abrasa, arrestandolo in flagranza di reato per detenzione illecita di arma da fuoco.