Non risultano essere stati coinvolti in inchieste giudiziarie in Calabria negli ultimi anni i tre italiani arrestati in Slovacchia nell'ambito delle indagini sull'omicidio del giornalista Jan Kuciak e della fidanzata, ma le loro famiglie sono ben note alla Dda di Reggio Calabria ed agli investigatori. Antonino Vadalà è imparentato col presunto boss dell'omonima cosca Domenico, detto "Lupo di notte", e la sua famiglia è rimasta coinvolta nell'inchiesta "bellu lavuru" - condotta in due tranche nel 2008 e nel 2012 - che portò alla luce il patto spartitorio, dopo anni di scontri, tra le cosche di 'ndrangheta della fascia ionica reggina per accaparrarsi il denaro degli appalti per i lavori di ammodernamento della strada statale ionica. Antonino Vadalà, il fratello Bruno ed il loro cugino Pietro Catroppa, pur essendosi trasferiti nell'Est Europa nel 2003, secondo quanto si è appreso in ambienti investigativi, non avevano mai reciso i legami con le famiglie di origine e tornavano periodicamente in Calabria. (ANSA)
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