Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Asp Reggio Calabria, fatture pagate 2 volte

Guardia di Finanza

Fatture per 6 milioni di euro pagate due volte dall'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ad una clinica privata, Villa Aurora, e in procinto di essere pagate una terza volta per via giudiziale. E' quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale reggino che hanno notificato un avviso di conclusione indagine nei confronti di dieci persone, tra le quali 8 funzionari dell'Asp, per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico commesso da privato in atti pubblici. Le indagini sono iniziate nel 2015 quando i finanzieri acquisirono all'Asp una serie di documenti su un atto di transazione tra il debitore Asp ed il creditore Villa Aurora per il pagamento di 6 milioni per prestazioni pregresse di varia natura. I finanzieri hanno acquisito anche la contabilità della casa di cura dal 2008 al 2014 ed i bilanci scoprendo che tutte le fatture in realtà erano già state riscosse in via ordinaria nel corso degli anni.

Le stesse fatture erano state poi riscosse una seconda volta in seguito di azioni giudiziali e, addirittura, la clinica aveva ceduto parte del credito per 3,3 milioni - e quindi sarebbe stato il terzo pagamento - ad una società di factoring milanese. Con l'accordo transattivo del 2015, la Villa Aurora aveva tentato di riscuotere indebitamente e per l'ennesima volta, sempre gli stessi 6 milioni di euro. Accordo poi annullato in autotutela nel corso delle indagini.
A conclusione delle indagini, dunque la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha emesso un avviso di conclusione indagini nei confronti del rappresentante legale di Villa Aurora, del referente dell'Advisor contabile (società incaricata dal 2009 della ricognizione dei debiti pregressi del comparto sanitario calabrese), dei funzionari Asp componenti del gruppo di lavoro appositamente costituito per la gestione dei ritardi nei pagamenti dei debiti dell'Azienda fino al 2012, nonché i responsabili dell'Ufficio programmazione e bilancio e dell'Ufficio economico-finanziario dell'Asp che, secondo l'accusa, con artifici e raggiri consistiti nel dichiarare falsamente che "Villa Aurora" non aveva mai ricevuto le somme di denaro, hanno omesso di esercitare i controlli di competenza e di rilevare che le somme oggetto della transazione erano in realtà già state incassate in precedenza; hanno indotto in errore il direttore generale dell'Azienda sanitaria sulla fondatezza del credito vantato da Villa Aurora al fine di commettere la tentata truffa.(ANSA)

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