Lo sconforto è durato poco. Giusto il tempo di raccogliere le forze e ripartire per recuperare rispetto al disastro che si è presentata la mattina del 18 giugno dopo la “bomba d’acqua” che ha devastato il cantiere della Gallico-Gambarie.
Il rup ing. Domenica Catalfamo e l’intera Direzione Lavori e coordinamento per la Sicurezza hanno pianificato le azioni correttive, interessando l’impresa principale, i subappaltatori e fornitori, chiedendo a tutti di produrre lo sforzo massimo possibile. La risposta è stata unitaria e ciò ha permesso di operare in tempi rapidi i necessari controlli e ripristini, riorganizzando le fasi di montaggio, accantonando le parti danneggiate o quelle da verificare mediante prove di laboratorio. Nell’arco di due giorni l’intera fase di varo del viadotto Sant’Alessio è stata riprogrammata. Due enormi gru (da 200 e 250 tonnellate) hanno permesso di rimettere in sesto i conci già pronti e che erano stati parzialmente divelti, posizionandoli sopra le pile in modo definitivo e stabile.
«Siamo riusciti ad alzare in quota altri 2 conci per un totale di 8 – afferma il direttore dei lavori ing. Bruno Polifroni –, quindi ne rimangono altri 3 per questa prima fase. E contiamo entro pochi giorni di alzare tutti gli 11 previsti per questa prima fase, completando i primi 450 metri di struttura portante del viadotto Sant’Alessio».
Sono stati, dunque, ripristinati quasi tutti i danni. Occorrono ancora altre operazioni, ma le faremo durante il corso dei lavori come sistemazione di alcuni gabbioni e la messa in sicurezza di alcune porzioni di conci metallici. Una buona notizia, insomma: la Gallico-Gambarie ha ripreso un buon ritmo di lavoro. Ma la vera buona notizia è che finalmente il Genio Civile ha fornito tre fra le più importanti autorizzazioni di cui il cantiere era in attesa. Le autorizzazioni riguardano il viadotto S. Giorgio, il S. Francesco-D’Angelo e il completamento del S.Alessio. È stato compiuto uno sforzo notevole per inviare i “nulla osta” che consentono di procedere nei lavori. Tuttavia mancano ancora altre autorizzazioni ovviamente (Rup e direzione lavori si augurano che arrivino in una-due settimane), ma per adesso si può lavorare. È arrivato pure il parere del Dipartimento regionale che si occupa dell’Agricoltura (per poter spostare gli olivi intercettati durante la costruzione), mentre si è ancora in attesa di quelle regionali di Ambiente e Autorità di Bacino. Questi pareri servono per il tratto finale fra la località Ciarro e Podargoni.
Conclude l’ing. Domenica Catalfamo: «Grazie ai tre pareri del Genio Civile sono state al momento scongiurate le sospensioni più corpose. Se dovessero arrivare tutti gli altri che attendiamo, potremmo addirittura evitare anche le sospensioni minori. Se arrivassero tutte, si potrebbe dare lo slancio finale all’opera verso il suo completamento».
Il prossimo giovedì ci sarà in cantiere l’ennesima visita-scuola di una Università. In questo caso sarà l’Unical di Cosenza, Dipartimento di Ingegneria Civile, Laboratorio Sperimentale di Ingegneria dei Materiali Stradali, che arriverà sul cantiere con 31 studenti e 5 professori accompagnatori. Durante la visita istruttiva che effettueranno sul cantiere, verranno sperimentate nella pratica alcune metodologie di prova dei rilevati stradali e che da studenti e professori universitari possono essere conosciute solo da un punto di vista teorico.
In questo periodo, nel cantiere operano circa 120 soggetti, così suddivisi: staff dell’Ufficio della Direzione Lavori e Sicurezza (a servizio dell’Ente Appaltante): 14 tecnici, fra ingegneri, architetti e geometri; staff dell’impresa appaltatrice: 16 (ingegneri, geometri e personale amministrativo). Personale operante in cantiere dell’impresa appaltatrice: 20. Personale operante in cantiere dei fornitori e/o subappaltatori: 70.
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