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Confiscati beni all'imprenditore Tito Liuzzo

Guardia di Finanza

Beni per un valore di 2,5 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria all'imprenditore Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, già sorvegliato speciale di Ps, ritenuto appartenente alla cosca di 'ndrangheta Rosmini, egemone nei quartieri Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra di Reggio Calabria. Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale ed eseguito con il coordinamento della Dda diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, trae origine dalle indagini eseguite nell'ambito dell'operazione "Araba Fenice", condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria e conclusa nel 2013 con 47 provvedimenti restrittivi personali e sequestri per 90 milioni di euro. Liuzzo, accusato di associazione mafiosa, secondo l'accusa, aveva curato gli interessi economici illeciti della cosca - circostanza confermata anche da collaboratori di giustizia - con particolare riferimento a quelli nel settore dell'edilizia privata. In particolare l'imprenditore avrebbe coordinato la "equa" spartizione mafiosa dei lavori di completamento di un complesso immobiliare costruito nel quartiere Ravagnese, nonché partecipato al summit relativo alla spartizione e conseguente assegnazione dei lavori alle imprese riconducibili alle famiglie di 'ndrangheta dei Condello, Rosmini, Ficareddi, Ficara-Latella, Nicolò-Serraino, Fontana-Saraceno e Musolino. Successivamente, la Dda ha delegato ai finanzieri del Gico un'indagine patrimoniale per individuare i beni riconducibili a Liuzzo che ha portato, nel 2017, al sequestro del suo patrimonio in considerazione della sproporzione tra risorse lecite ed investimenti fatti. Dalle indagini è emerso anche come Liuzzo, attualmente detenuto per una condanna in appello per associazione mafiosa, avesse intestato fittiziamente parte del suo capitale ad altre persone. La confisca ha riguardato un'impresa individuale di commercio all'ingrosso di materiale da costruzione, 6 immobili, 2 veicoli, rapporti bancari/assicurativi e disponibilità finanziarie. Dal gennaio 2017 ad oggi, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell'opera di contrasto alla 'ndrangheta ed ai tentativi di inquinamento dell'economia legale, hanno sequestrato o confiscato 177 complessi aziendali, 481 immobili ed ingenti disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 738 milioni di euro.

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