Il governatore Oliverio dice di aver messo in campo le condizioni per il rilancio dello scalo, ma in riva allo Stretto nessuno se n’è mai accorto. Anzi. Dopo l’ennesima riduzione dei voli delle 7.30 per Roma da parte di Blue Express (solo lunedì, venerdì e sabato) s’infiamma la polemica rispetto alle potenzialità sempre mortificate dell’aeroporto dello Stretto. E il consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Nicolò parte alla carica. «La politica della Regione e le omissioni della Sacal che non ha ancora chiarito i piani per lo scalo, stanno trascinando nel baratro l’aeroporto che si sta lentamente spegnendo. Quel che è più di una sensazione è che la volontà politica sia quella di lasciare agonizzare e morire una realtà essenziale». Nicolò passa in rassegna i dati e la continua perdita di passeggeri. «Dietro l’angolo la nefasta ipotesi di declassamento ad aeroporto di interesse regionale, invece che nazionale, preoccupazione peraltro già rappresentata dal sottoscritto, con diverse interrogazioni, l’ultima a luglio. Eppure i contributi di comarketing che hanno reso le regioni protagoniste del trasporto aereo avrebbero dovuto rappresentare una chance di investimento per il sistema aeroportuale calabrese; per la nostra realtà così non è stato». Alla luce dei fatti Nicolò incalza: «Qual è la posizione del Governo regionale? Cosa si sta facendo sul piano della programmazione e degli interventi, per la situazione dei dipendenti in cassa integrazione e le politiche rispetto all’ex compagnia di bandiera?». A rischio è il diritto alla mobilità. Insomma «Il tempo è ormai scaduto. Regione e Sacal procedano presto a stilare un programma di sviluppo fattibile e congruente con le potenzialità di questa infrastruttura per un rilancio che possa garantire la presenza di nuove compagnie».
Non fa sconti la UilTrasporti che attende ancora la convocazione da parte dei vertici della Regione dopo la promessa del mese di giugno. Il segretario regionale Luciano Amodeo dichiara «insostenibile la condotta della Sacal e delle Istituzioni, sul fronte del sistema aeroportuale regionale». Mette l’accento sul «clima di fiducia, che si era creato con le rassicurazioni della politica, riguardo al ripristino di alcuni voli di Alitalia sullo scalo reggino, a tutela della mobilità e dei 44 dipendenti ancora ad oggi in cassa integrazione, clima poi smorzato dal ricorso in appello, della Regione al Consiglio di Stato, a seguito della decisione del TAR di assegnare alcuni lotti provvisoriamente ad Alitalia, del bando di comarketing». La sigla chiede risposte rispetto agli esodati (disoccupati) dalla ex società di gestione, in favore dei quali si sono fatte solo chiacchiere». Insomma la Uiltrasporti è «pronta a scendere in piazza per difendere i diritti dei lavoratori e dei cittadini privati del diritto alla mobilità».