Svolta eclatante all’Asp di Reggio. Il commissario nominato dal Governo per dare attuazione al piano di rientro dal disavanzo della sanità calabrese, Massimo Scura, ha ieri “commissariato” l’Azienda sanitaria reggina assumendo lui stesso le funzioni di direttore generale per un periodo di sei mesi, prorogabile. Lo ha fatto con un decreto (il Dca 166/18) che irrompe con fragore nel caos di un'ente sanitario già attenzionato dalla Procura, dalla Prefettura e dai Ministeri della Salute e dell'Economia per l’enorme debito pregresso, paradossalmente ancora sconosciuto nella sua entità che si presume comunque ammontare a circa 200 milioni di euro. Un debito la cui mancata quantificazione ha consentito la grave vicenda dei doppi e tripli pagamenti delle stesse fatture a creditori e fornitori “inevasi”, insieme all'esborso di enormi interessi legali per i ritardati pagamenti con conseguente nomina di centinaia di commissari ad acta da parte del Tar, sempre pagati dall'Asp e quindi dai cittadini.
«Per non parlare - spiega lo stesso Scura alla Gazzetta del Sud - degli stipendi erogati a soggetti in carcere, della mancata registrazione dei bilanci perché non approvati dai revisori, del ritardo cronico nell'assunzione di personale autorizzato come spesso denunciato dai sindaci, la mancata costituzione nei giudizi promossi da medici che a causa di ciò sono stati assunti per decisione del Giudice del lavoro e che ora rischiano di aprire la strada a decine di altri contenziosi». C'è questo e tanto altro dietro il "decreto - bomba" che, commissariando l'Asp, sospende anche dalle funzioni, a decorrere dalla data del decreto stesso, l'attuale dg Giacomino Brancati, affidandogli tuttavia le funzioni di “coordinatore delle attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali” fino alla durata massima del commissariamento ovvero alla naturale scadenza del rapporto con l'ente del servizio sanitario. Revocata anche la nomina del dott. Consolato Campolo quale soggetto attuatore demandato alla supervisione del debito pregresso. Un provvedimento dirompente e di forte valenza anche politica, la presa in carico dell'Asp da parte di Scura, poiché precede l'ormai imminente revoca, da parte della Regione, del dg Brancati e dunque la nomina di un nuovo manager gradito alla Giunta guidata da Mario Oliverio.
Scura ha giocato d'anticipo avvalendosi dei poteri che gli attribuisce la legge secondo cui «il commissario può motivatamente disporre, nei confronti dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, fermo restando il trattamento economico in godimento, la sospensione dalle funzioni in atto, che possono essere affidate a un soggetto attuatore, e l'assegnazione ad altro incarico fino alla durata massima del commissariamento ovvero alla naturale scadenza del rapporto con l'ente del servizio sanitario». Nessun licenziamento dunque del dg ma un reincarico, evitando di doverlo retribuire “a vuoto” per rispettare il contratto. Una decisione destinata a far parlare per gli effetti che avrà là dove per anni ha imperato una stagnazione alla cui ombra sono avvenuti fatti clamorosi. Scura spiega i motivi dell'iniziativa nel corpo del decreto, dove cita «le numerose ed eccezionali criticità tra le quali rivestono una particolare importanza quelle relative ad accertamenti e indagini promosse sia dalla Prefettura, su delega del Ministro dell'Interno, dalla Magistratura penale e da quella contabile e attualmente in corso di svolgimento, nonché il mancato raggiungimento degli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi e al rispetto degli obiettivi di bilancio». E cita il verbale del “Tavolo Adduce” sull’ultima riunione congiunta del 18 luglio nel quale gli organismi ministeriali di controllo ribadiscono una serie di criticità sulla gestione dell’Asp di Reggio, tra cui la mancata ratifica dei bilanci dal 2013 in poi e la consistente perdita degli esercizi 2016 (pari a 23 milioni) e 2017 (pari a 28,9 milioni).