Marco Cappato tuona gridando allo scandalo, il Comune cerca di metterci una pezza sconfessando l’operato dei suoi uffici. All’ombra del referendum sull’eutanasia legale scoppia un vero e proprio caso a Reggio Calabria, come potrete leggere domani in edicola sulle pagine di Gazzetta del Sud. Oggetto del contendere è la concessione di piazza San Giorgio per la raccolta firme dell’associazione “Luca Coscioni”. Secondo quanto denuncia Marco Cappato, esponente dei Radicali e tesoriere dell’associazione, il Comune di Reggio Calabria ha infatti negato il permesso per posizionare lo stand in cui raccogliere le firme. All’origine della motivazione, come scrive ancora Cappato, ci sarebbero «argomenti antitetici ai dogmi religiosi».
L’esponente dei Radicali ha pubblicato sul suo profilo Instagram la risposta dell’amministrazione alla richiesta di usare gli spazi pubblici per allestire il tavolino. «Piazza San Giorgio – si legge – solitamente autorizzata con preventivo parere del parroco non può essere concessa ad associazioni attiviste politicamente o che trattino argomenti antitetici ai dogmi religiosi». Durissima la reazione: «Il 28 luglio – ha tuonato Cappato – andrò in quella piazza a tenere un comizio, autorizzato o meno che sia». Per il Comune parla l’assessore Irene Calabrò, che ha già contattato Cappato parlando «disguido generato dagli uffici» concordando con lui una visita in città.
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