Nessun turnover e voglia di fare bene fino all’ultimo minuto della stagione regolare. Si vuole presentare così la Reggina alle ultime tre gare di campionato sebbene si tratti di match che non potranno apportare sostanziali cambiamenti alla classifica degli amaranto. Domani a Locri c’è un avversario a caccia di punti salvezza e questo rende probante il match. La Reggina resta in continua ricerca di verifiche in vista dei playoff e dei progetti ambizioni della prossima stagione. La squadra amaranto dovrà essere convinta del fatto che vincere aiuta a vincere. In questo finale di campionato la Reggina sarà come impegnata in una sorta di sfida contro se stessa, con riferimento a ciò che era nel girone d’andata e ciò che è diventata adesso. Un girone fa gli amaranto riuscirono a piegare il Locri, ma lo fecero a fatica. Servì un rigore di Barillà a pochi minuti dal novantesimo per superare quella cronica difficoltà a fare gol che in questa fase della stagione appare superata. Offrire una prestazione migliore e caratterizzata dalla stessa qualità di gioco delle ultime settimane rafforzerebbe quell’autostima di cui, a dire la verità, si è avuta traccia solo nell’ultimo periodo. La squadra negli ultimi due giorni si è allenata a Campo Calabro. La seduta odierna invece è in programma al centro sportivo “Sant’Agata”. Oggi alle 12 ci sarà anche la conferenza stampa di Bruno Trocini. Il tecnico farà il punto della situazione sullo stato di salute del gruppo che dovrebbe ritrovare tra i convocati Matteo Martiner e Ciccio Salandria. Non ci si aspetta una formazione molto diversa da quella che nelle ultime settimane è diventata lo schieramento tipo. Il rischio sarebbe quello di togliere continuità tecnica ad un assetto che nelle ultime giornate ha dato ampie garanzie e deve arrivare “pronto” al 12 maggio. Le poche eventuali variazioni potrebbero essere legate alla volontà di far rifiatare qualcuno che fino ad ora ha giocato tanto. Così come si avrà la massima prudenza nella gestione di eventuali piccoli acciacchi fisici e nel non forzare i recuperi di chi non è al massimo. Si andrà avanti con il 4-3-3, in cui comunque non mancano i dubbi. A partire, ad esempio, dal possibile rientro di Renelus dal primo minuto. Contro il Canicattì al suo posto aveva giocato Perri, avanzato nel tridente rispetto al consueto ruolo di mezzala in cui era stato impiegato Porcino. E qualora si volesse mantenere quest’ultimo nell’undici titolare occorrerà liberare una casella over nelle altre scelte iniziali.