La Reggina da ormai diversi giorni sta già pensando all’impegno di Agrigento. Con l’Akragas si apre un ciclo di partite a chiusura del girone d’andata che, per uno scherzo del destino, pone gli amaranto quasi sempre di fronte a squadre che occupano la parte centrale della classifica.
Gli uomini di Trocini hanno infatti già affrontato le prime quattro ed anche le ultime quattro. Le gare che arriveranno saranno un vero e proprio esame di maturità. Anche perché se è vero che, a parte le prime tre, la D non brilla per qualità tecnica generale, lo è anche il fatto che ci siano formazioni che hanno un’organizzazione sopra la media e riescono a trarre il meglio dalle risorse umane a disposizione.
Fino ad ora sono prevalse una serie di constatazioni rispetto al percorso amaranto. La prima è la consapevolezza che quando sono state affrontate Siracusa e Trapani non c’erano ancora le condizioni per un paragone attendibile, benché i numeri generali degli aretusei e dei granata lascino pochi dubbi sulla forza assoluta delle due compagini.
Allo stesso modo la sfida con la Vibonese ha dato dimostrazione che la squadra al completo può crescere fino ad avvicinarsi al livello delle migliori realtà di questo campionato. Lo stesso livello che, ad esempio, si era intravisto con il Licata, oggi quarto, con cui un episodio favorevole aveva indirizzato bene una partita poi condotta magistralmente nonostante le difficoltà di quel periodo.
Il dato più amaro è che, avendo tutti e quattro gli scontri diretti o presunti tali al “Granillo”, siano arrivati solo quattro punti su dodici disponibili nelle quattro sfide con le squadre di vertice.
Le giustificazioni si conoscono, ma non contribuiranno a riscrivere la storia di questo campionato o a cancellare il ritardo accumulato.
Il calendario adesso pone di fronte agli amaranto quella tipologia di avversari che rappresenta la classe “intermedia” del torneo che, fino ad ora, ha creato non pochi problemi considerando i precedenti analoghi.
Ad Acireale è finita 1-1, a Ragusa 0-0 ed il Città di Sant’Agata al “Granillo”, prima che il risultato venisse ribaltato dopo il reclamo amaranto, aveva fatto fare una brutta figura ai padroni di casa. In quasi tutte le circostanze la Reggina non ha avuto adeguata forza offensiva. Sarà nelle prossime gare il momento in cui si dovrà mostrare la capacità di capitalizzare il gioco attraverso la presenza di Bolzicco e Rosseti.
I due hanno fatto bene con la Vibonese, ma il loro impatto sul campionato andrà valutato nel lungo termine. A partire dalla gara di Agrigento dove sarà necessario migliorare lo standard di un percorso in trasferta dove si è vinto solo contro tre delle ultime quattro in classifica (Portici, Gioiese e Castrovillari).
Si è ormai entrati nella fase in cui, uno dopo l’altro, gli alibi iniziano a cadere per tutti. Il gruppo sta avendo interesse settimane per preparare le partite. Sempre più vicino è invece il mese di dicembre, quando si riaprirà il mercato e sarà necessario migliorare una squadra che sembra forte, ma non abbastanza se si rappresenta Reggio Calabria in Serie D.
Reggina con la testa all’Akragas. Sei partite per il salto di qualità
Gli amaranto sono chiamati a migliorare il trend in trasferta dove si è vinto solo contro tre delle ultime quattro in classifica
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