È tornato a parlare il dg Nino Ballarino dopo la conferenza tenuta quindici giorni fa. Il patron ha analizzato l’attuale momento della squadra, reduce da due successi consecutivi, ma si è anche soffermato sul futuro del club che si prospetta virtuoso: «Abbiamo un gruppo di giocatori – ha evidenziato – importante in cui figurano undici-dodici elementi che hanno frequentato categorie prestigiose. Siamo all’inizio di un percorso che ci dovrà portare lontano perché credo sia normale essere ambiziosi». Aver superato Canicattì e Locri vi ha consentito di riagganciare la zona playoff. Qual è il suo giudizio? «Per mia natura non mi accontento. Dobbiamo, me compreso, continuare a migliorare perché le potenzialità ci sono. Tra di noi c’è grande unità, anche se mi sarei aspettato di avere quattro-cinque punti in più. Potevamo ottenerli perché, ripeto, la nostra è una formazione competitiva. Il popolo amaranto, a me piace chiamarlo così, pretende da noi il massimo impegno. La Curva Sud è eccezionale e ringrazio i reggini per la fiducia che ci hanno accordato sottoscrivendo gli abbonamenti. Ci seguono con passione pure in trasferta e non è nostra intenzione deluderli. Saranno numerosi anche a Sancataldo». Come vi muoverete sul mercato? «I direttori stanno lavorando. Non staremo certamente a guardare e se avremo l’opportunità di rinforzare l’organico non ci tireremo indietro. Operiamo in sinergia e già stiamo gettando le basi in vista dell’anno prossimo. Ci faremo trovare pronti perché l’obiettivo è arrivare in alto. I campionati si vincono avendo in rosa calciatori over forti e disponendo anche di under bravi. Molti di loro hanno sottoscritto contratti biennali, pertanto, andiamo avanti senza fermarci. Siamo sulla buona strada. Il nostro è un centrocampo di spessore guidato da un leader come Barillà. Nino è il nostro fiore all’occhiello e sta vivendo una seconda giovinezza. Domenica si è presentato con freddezza sul dischetto trasformando un rigore prezioso. Senza dimenticare Mungo e Salandria ai quali non mancano le doti tecniche». Accetta le critiche? «Se sono costruttive e l’ho già detto quando mi sono insediato. Non condivido, invece, la gente prevenuta che ti attacca soltanto per partito preso. Mi trovo a Reggio da due mesi e mezzo, non da una vita e penso di aver dato tutto perché ho la consapevolezza di come agisco. Spiace per quando accaduto la scorsa estate. La città non meritava, a distanza di otto anni, di subire un secondo fallimento. Comprendo la delusione della gente che da una possibile A è scivolata nell’“inferno” dei dilettanti. Errori ne sono stati commessi e non certamente da parte nostra. Forse si è compiuto il passo più lungo della gamba, mentre il mio motto è la sostenibilità». Ci sarà ancora Trocini nel futuro della Reggina? «Anche il nostro allenatore è parte integrante di un progetto, ma a fine stagione si tireranno le somme. I bilanci non si fanno adesso. Maggio è ancora lontano, per cui cerchiamo di concentraci in attesa della prossima gara. Vogliamo chiudere l’anno con due affermazioni. Entrando nello specifico, in trasferta il nostro rendimento è da promozione diretta, mentre in casa è da metà classifica. Serve invertire il trend anche al Granillo». A tal proposito, nel derby contro il Locri avete sofferto. «In effetti il risultato si è sbloccato nei minuti finali». Ha un sogno nel cassetto? «Sì, ridare alla Reggina il professionismo». Anche il settore giovanile è ripartito? «C’è parecchio da fare, ma ci stiamo organizzando. Siamo riusciti, in poco tempo, a mettere in piedi quattro rappresentative perché puntiamo nel vivaio».