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La Reggina “costretta” ad allenarsi al “Granillo”

In attesa che si dipani la matassa del centro sportivo “Sant’Agata” gli amaranto devono adeguarsi

Ieri la Reggina ha svolto il primo allenamento del 2023 e lo ha fatto allo stadio Oreste Granillo. Gli amaranto si erano fermati per due giorni: il 31 dicembre e l’1 gennaio. L’impossibilità ad utilizzare il centro sportivo Sant’Agata, in attesa delle altre soluzioni, sta facendo sì che la squadra stia lavorando sullo stesso manto erboso su cui si giocano le partite di campionato. Una superficie che, fino ad ora, non ha regalato grandi soddisfazioni in stagione. Sebbene, infatti, due delle ultime quattro vittorie consecutive siano arrivate al Granillo, i numeri del rendimento interno sono tutt’altro che esaltanti. Sono stati citati spesso e oggi, nonostante una vittoria a tavolino, parlano di soli tredici punti conquistati tra le mura amiche in otto gare. Un bottino che vale quello di una squadra della zona medio-bassa della classifica. Trocini e i suoi, però, si augurano che gli ultimi risultati, non sempre netti, siano stati il viatico per cambiare le cose. Anche perché il calendario, in apertura di 2023 e per uno strano scherzo del destino, mette subito la Reggina di fronte a due impegni casalinghi.
Con il 2022 che si è chiuso con il match al Granillo con l’Igea Virtus, si arriverà alla fine ad un atipico percorso fatto di tre sfide in casa conse Il 14 gennaio arriva al Granillo arriva l’Acireale, il 21 il San Luca. L’idea di allungare il filotto di vittorie è stuzzicante, ma sarà necessario dimostrare che questo periodo di lavoro durante la pausa natalizia è servito a migliorare la proposta offensiva della squadra. La necessità di migliorare il rendimento casalingo e i numeri dell’attacco sono quasi un ritornello che hanno accompagnato tutte le analisi sul cammino della Reggina di questa stagione.
Nel girone di ritorno, che inizia proprio con il match del 14 gennaio con l’Acireale, c’è un aspetto in più da considerare. Nove delle diciassette partite che mancano alla fine del torneo si giocheranno proprio al Granillo e la maggior parte di esse vedranno gli amaranto opposti a squadre attualmente di seconda fascia. Al Granillo arriveranno le ultime tre e in totale sette delle nove squadre che occupano la colonna destra della graduatoria. Non è difficile notare come difficilmente ci saranno alternative ad un percorso quasi netto se si vuole arrivare il più in alto possibile o addirittura ad insediare una delle tre battistrada. Aver battuto a fatica Locri e Igea Virtus, rispettivamente quartultima e quintultima in graduatoria, è un segnale che la squadra avrà ben chiaro per capire dove si può trovare la strada per far valere il maggior tasso tecnico e con minori patemi d’animo.
Ieri, però, è stato anche il primo giorno di mercato dei professionisti. Una finestra che permette anche alle squadre dilettantistiche di ingaggiare giovani che provengono da società delle prime tre categorie nazionali. La Reggina è attiva alla ricerca di calciatori under che possano ampliare la scelta di Trocini. Qualcuno arriverà sicuramente. La novità è che potrebbe esserci ancora delle uscite. Il riferimento è a giocatori che hanno giocato poco. Si può, ad esempio, considerare non più certa la permanenza di Ivan Altamura a Reggio Calabria. Il calciatore, classe 2004, aveva fatto molto bene soprattutto nella prova offerta contro il Canicattì, ma per il resto la sua avventura parla di pochi minuti in campo. Il suo futuro potrebbe essere lontano dalla nuova Reggina.

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