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Reggina, studiare alternative in attacco. Trocini in cerca di soluzioni durante la sosta

Bolzicco potrebbe trovare partner con nuove caratteristiche nei recuperati Rosseti e Renelus

Fine settimana senza campionato per la Reggina, ma all’orizzonte ci sono giorni importanti di lavoro. Il gruppo continuerà ad allenarsi a Campo Calabro, mentre domenica si giocherà una partitella in famiglia al “Granillo”.
Trocini avrà la possibilità di provare qualcosa di nuovo a livello tattico. Ma va detto che al netto di qualche passaggio a vuoto che è costato punti pesanti, nel nuovo anno la squadra dà l’idea di avere un’identità più tangibile. Crea di più, segna con maggiore frequenza e rischia di più. Quasi superfluo sottolineare che l’obiettivo principale per il futuro sia limitare gli errori individuali che sono costati i gol subiti nelle ultime gare.
Il 3-5-2 con cui la squadra ha ribaltato il doppio svantaggio contro il Licata è una nuova strada, ma non è detto che sarà stato battezzato come corsia preferenziale per la prosecuzione di questo campionato.
Il buon secondo tempo è ancora negli occhi di tutti, ma appare improbabile abbia avuto spiegazioni solo tattiche. Riflessioni che probabilmente ha già fatto lo staff tecnico.
Quello che probabilmente vale di più nell’analisi della rimonta da 0-2 a 3-2 sono i principi di gioco applicati. Primo fra tutti l’acquisita capacità di riempire l’area con una spalla per Bolzicco, gli inserimenti dei centrocampisti e la spinta sugli esterni. Temi tattici replicabili con qualsiasi disposizione tattica, per la quale spesso i numeri del modulo hanno rilevanza soprattutto nel racconto giornalistico e assai meno nella pratica dei tecnici.
Anche perché, pur eventualmente puntando su uno dei tre centrali difensivi con capacità di portare la palla e sganciarsi, tre difensori potrebbero essere troppi per chi deve attaccare squadre che si chiudono. Ed è il caso della Reggina.
Prima del match di domenica scorsa, l’ultima volta che si è vista la difesa a tre sin da inizio gara era stato con la Vibonese. Finì 0-0, gli amaranto giocarono una grande partita contro una delle migliori squadre del torneo meritando la vittoria. Quella però era una gara in cui si sarebbe affrontato un avversario che avrebbe messo in campo un gioco propositivo.
E anche se il 3-5-2 è il modulo preferito da Trocini, nonché quello con cui la Reggina ha storicamente costruito i suoi maggiori successi (da Colomba a Mimmo Toscano, passando per Walter Mazzarri), ci sono considerazioni che valgono più dell’affinità storica.
Oggi il cambiamento più probabile resta quello di una squadra che nel prossimo futuro giocherà con due punte pure. Un’evoluzione resa possibile dai recuperi di Rosseti e Renelus, entrambi potenziali partner di Bolzicco. Tutto quello che tatticamente accadrà alle spalle della prima linea potrebbe anche essere oggetto di valutazioni fatte di partita in partita.

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