Per la Reggina la rincorsa sulla Vibonese si è conclusa domenica. A lungo ci si è chiesti quanto la partenza in ritardo e con circostanze forse mai viste nel calcio avesse inciso nella scala di valori espressa dal campionato. Il migliore rendimento amaranto delle ultime dieci partite e lo scontro di domenica hanno dimostrato che la squadra di Trocini, in condizioni normali, avrebbe anche potuto avere una posizione migliore in campionato. L’incantesimo che vedeva gli amaranto non vincere mai e perdere quasi sempre contro le prime tre si è rotto proprio nel momento più opportuno. Convincente è stata soprattutto la prestazione, considerato che si è vista la formazione dello Stretto giocare senza paura, pressare alta e rimuovere tutti i blocchi psicologici che pareva patire contro chi stazionava nelle parti alte della classifica. Vincere a Vibo è sicuramente il miglior modo per proiettarsi alla sfida finale con il Siracusa. Chi vince può collocarsi in una posizione più avanzata nel caso in cui ci fossero spazi per eventuali ripescaggi.
Il gioco per gli amaranto si fa ancora più duro, dato che gli aretusei hanno chiuso il campionato con ben sedici punti in più. Un gap che ha origine in larga parte anche negli scontri diretti persi. Un elemento che deve essere ben chiaro al gruppo di Trocini, sapendo di poter essere una squadra molto diversa da quella che ha subito due sconfitte nei confronti con i siciliani. La prima fu addirittura la seconda gara giocata in assoluto dalla Reggina, in un avvio di campionato in cui gli amaranto sono andati in campo senza aver svolto la preparazione e con tanti giocatori arrivati da pochi giorni. Al Granillo finì 2-1 per i siciliani, alla fine di una sfida in cui alla lunga i padroni di casa pagarono il ritardo di condizione e la poca conoscenza tra gli effettivi che andavano in campo. Al ritorno invece gli uomini di Trocini tennero botta. Tuttavia, dopo una buona prestazione subirono il Siracusa nella parte finale. Il gol arrivò su un calcio piazzato, ma non bisogna dimenticare che i siciliani non avevano a disposizione due calciatori fondamentali come Aliperta e Maggio.
Come già accaduto al Razza, ci sarà da affrontare una sfida in cui i favori del pronostico non sono dalla parte degli amaranto. Avere un solo risultato a disposizione e lo svantaggio di giocare fuori casa sono aspetti che pesano. In questa stagione al De Simone il Siracusa ha conquistato quattordici vittorie e tre pareggi, più il netto successo nel primo turno playoff sull’Acireale. Numeri che raccontano quanto sarà ardua l’impresa che cercherà di portare a compimento la Reggina. A Vibo si è fatto bene, ma a Siracusa occorrerà fare meglio. L’avversario ha un potenziale offensivo di altissimo livello e c’è il rischio che possano servire più gol per restare in corsa . Per la Reggina sarà essenziale evitare gli errori difensivi e capitalizzare meglio le chance in attacco Più volte a Vibo c’è stata la possibilità di ripartire in maniera pericolosa, ma qualche tocco in più o passaggi non arrivati con i tempi giusti hanno vanificato buone opportunità. Inizierà a pensarci già da oggi la Reggina che, dopo il lunedì di riposo. inizierà a lavorare al centro sportivo Sant’Agata. Le condizioni generali del gruppo sono buone e si punta ad arrivare così a domenica.
La Reggina pensa a un’altra impresa
Nella finale playoff la squadra di Trocini dovrà vedersela con la corazzata Siracusa
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