Tra Maurizio Pellegrino e la Reggina, salvo sorprese, sarà addio. Non è una novità inattesa, perché da giorni si era ipotizzato che il direttore sportivo potesse lasciare la sua posizione in amaranto. Tuttavia, c’è un elemento in più perché ieri c’è stato un incontro tra le parti e dal punto di vista comunicativo si è registrato un nulla di fatto. Oggi più di ieri si può dire che la società amaranto non si avvarrà del dirigente su cui l’anno scorso si era puntato per costruire la squadra. Si attende adesso di capire se il club avrà modo di fornire spiegazioni o elementi che aiutino a spiegare la separazione con Pellegrino, anche evitando che si diffondano illazioni tipiche di quando si registra una separazione tra un direttore sportivo ed una società di calcio.. Un’eventualità che fino ad un paio di mesi fa poteva sembrare difficile da considerare, alla luce del fatto che il ds era stato uno dei maggiori scudieri del progetto della società amaranto. Ne aveva difeso la credibilità, la sostenibilità, la forza e e soprattutto la futuribilità. L’evoluzione dei fatti oggi racconta che qualcosa non ha funzionato nello sviluppo di situazioni che potessero portare ad una prosecuzione del rapporto. Molto si capirà anche dalle strategie che saranno messe in campo per rinnovare e potenziare una squadra che, per larghi tratti, sembra essere già pronta in vista della prossima stagione. Tuttavia, la Reggina dovrà dimostrare di essere già in grado di girare pagina. Possibile che Pippo Bonanno, oggi direttore dell’area tecnica, diventi plenipotenziario per quel che riguarda gli aspetti relativi alla costruzione della rosa. Non era una giornata di scadenze concrete quella di ieri per la società amaranto. Lo era, invece, per le squadre che dovevano presentare domanda di iscrizione alla Serie C. L’aria che tirava, già delle indiscrezioni arrivate prima del termine di mezzanotte, lasciavano intendere come tutte o quasi le società avessero presentato la domanda di iscrizione. In attesa, ovviamente, delle verifiche sulla completezza. Poche situazioni sembrano essere a rischio e non abbastanza da considerare possibile uno spazio per la società amaranto, molto indietro nelle graduatoria in base ai criteri nelle stagioni precedenti. Tant’è che fino a poche ore dalla mezzanotte si riteneva non così certo il possibile ripescaggio del Milan Under 23 (che oggi sarebbe primo in graduatoria) e del Siracusa (in pole position tra le squadre di Serie D). Proprio un’eventuale permanenza dei siciliani nel massimo campionato dilettantistico sarebbe un’ulteriore insidia per gli amaranto. La Reggina rischia di trovarsi un avversario assai più blasonato della media in Serie D, con alle spalle una piazza di categoria superiore e reduce da un torneo in cui la squadra ha già dimostrato di avere un valore assoluto importante. E poi c’è un campionato che continua ad arricchirsi di squadre che rappresentano capoluoghi di provincia. Dall'Eccellenza siciliana sono state promosse Enna e l'ambiziosa Nissa. Si aggiungono a Vibonese, Ragusa, Akragas e a centri importanti per la D come Acireale o Barcellona Pozzo di Gotto. In attesa di capire se, come pare, nell'organico del campionato dovessero aggiungere più squadre campane per completare il girone. Un rischio che potrebbe portare anche società con capacità di investimento a dare filo da torcere a calabresi e siciliane che punteranno molto in alto.