Adesso è anche ufficiale: Rosario Pergolizzi sarà l’allenatore della Reggina 2024-2025. Per lui si tratta di un ritorno, avendo un passato in amaranto da calciatore tra il 1988 ed il 1990 (49 presenze e 4 reti). Trentaquattro anni dopo sarà l’uomo chiamato a guidare la squadra nel campionato di Serie D con unico obiettivo accettabile: il primo posto ed il ritorno in Serie C. Un orizzonte sicuramente ben chiaro ad un allenatore che è stato scelto anche per la dimostrata capacità di primeggiare nel massimo torneo dilettantistico. Una missione che potrebbe andare oltre, considerato che la società ha reso noto di aver fatto sottoscrivere un contratto “pluriennale” al tecnico. Dovrebbe trattarsi di un biennale. “Bentornato Rosario Pergolizzi” è stato il messaggio con cui il club ha salutato l’ufficializzazione del nuovo trainer. Poco prima sui canali social era stato pubblicato un video con cui si estraeva da uno scatolo la maglia amaranto indossata dal tecnico siciliano quando da terzino sinistro calcava il manto erboso di quello che allora si chiamava Comunale. Al di là dell’amarcord. Pergolizzi arriva a Reggio con in dote una promozione di Serie C appena ottenuta a Campobasso. Un primo posto nel girone F di Serie D ottenuto pur essendo subentrato a campionato in corso. Giusto in tempo per mettere insieme diciotto vittorie, nove pareggi e solo due sconfitte in ventinove gare di campionato. Dal suo arrivo in avanti nessuna squadra è riuscita a tenere il ritmo dei molisani, in una competizione equilibrata e con diverse squadre dal nome che si è abituati a leggere in categorie superiori, come Chieti, L’Aquila e Sambenedettese. Nella stagione 2019-2020, invece, aveva vinto proprio il girone I dominandolo con il Palermo, sebbene la stagione venne interrotta in anticipo a causa del Covid. Un punto in comune con la Reggina che, in quello stesso anno, collezionava record con Mimmo Toscano in panchina e ottenne l’accesso alla B nonostante lo stop del campionato. Pergolizzi è un allenatore che ha usato diversi moduli in carriera, a dimostrazione di un’attitudine a valorizzare più le qualità della squadra che i propri dogmi tattici. A Palermo, tra il 2005 ed il 2010, era stato anche tecnico della Primavera rosanero (lo è stato anche dell'Ascoli nel 2011-2012) e con i siciliani ha vinto uno storico scudetto nella stagione 2008-2009. Caratteristica che lo rende abituato a lavorare con i giovani e si sa quanto è importante far crescere gli under nell'ambito di un campionato di Serie D. Gli esordi ancor prima erano stati da vice ad Ascoli e Bari come vice di Bepi Pillon, altro ex amaranto. Poi tante esperienze non tutte fortunate, con qualche panchina in A (sempre a Palermo) e in B (Ascoli) con degli incarichi brevi. Nel 2014 scelse di ripartire dai Dilettanti guidando il Marsala che vinse l'Eccellenza siciliana.