Non ha ancora parlato da nuovo allenatore della Reggina, ma Rosario Pergolizzi qualche settimana fa aveva ben chiara la sua visione sull’organico amaranto. Parlando proprio alla Gazzetta del Sud, quando non era ancora previsto un suo approdo sullo Stretto, lasciava intendere come ci fosse una buona base e che molto spesso basta indovinare il centravanti per mutare in meglio le prospettive.
Che la Reggina debba andare a caccia di attaccanti in grado di fare la differenza è fin troppo chiaro. Anche se va detto che il miglior marcatore della rosa del Campobasso di Pergolizzi è stato il centravanti Di Nardo con tredici reti, poco più di quelle realizzate da Barillà e a fronte di una squadra che riusciva a segnare regolarmente con diversi uomini.
Nell'anno del campionato vinto a Palermo nella stagione 2019-2020 i rosanero avevano attaccanti importanti come Ricciardo e Sforzini. Con la stagione interrotta a causa del Covid, segnarono nove e cinque gol ma fornirono un contributo determinante assistiti dagli esterni Floriano e Felici. Non uno, ma due centravanti importanti in quella stagione perché quando si deve vincere in D è davvero spesso la prima punta a fare la differenza.
Il progetto tecnico però ha tante sfaccettature, con alcuni indirizzi che provengono anche dallo status quo della rosa. Nella scorsa stagione, ad esempio, le valutazioni empiriche hanno portato a ritenere che fosse meglio giocare con il portiere over Martinez in porta. Una scelta in controtendenza con le squadre di alto livello, che in genere preferiscono un portiere giovane e un calciatore esperto in più tra quelli.
Analizzando le caratteristiche tecniche dello spagnolo non si può che parlare di valore aggiunto, ma il suo impiego resta dipendente da considerazioni da fare a trecentosessanta gradi.
Quest’anno, tra l’altro, le analisi vanno rimodulate sulla base del fatto che il numero minimo di under da tenere sempre in campo si ferma a tre. E soprattutto sulla base di quelle che sono le idee dell’allenatore che può avere una preferenza rispetto alla posizione dove schierare i giovani.
A Campobasso Pergolizzi giocava con il classe 2005 Esposito in porta. Tanto spazio, inoltre, per la punta Lombari (2004) o per esterni difensivi ed offensivi come Pacillo (2004) e Parisi (2004). Ogni stagione, però, fa storia a sé e nel tentativo di prevedere le intenzioni vengono in aiuto sempre le dichiarazioni di Pergolizzi quando parlava da semplice simpatizzante della Reggina. In quell’occasione ebbe parole d’elogio per Provazza (2003) e Perri (2005). Il primo non sarà più considerabile tra i giovani: già l’anno scorso era under il limite.
L’altro è da considerare una delle basi del nuovo progetto, anche per la duttilità di chi può giocare mezzala e punta esterna. E se la Reggina potrebbe essere coperta sul secondo under (terzino sinistro classe 2005, in attesa di capire se si riuscirà a trattenere l’altro 2005 Martiner), si dovrà andare a caccia di un classe 2006 che dia da subito garanzie per giocare titolare. L’unico disponibile in rosa è il centrocampista Simonetta, ma ne servono diversi.
Reggina, le scelte in attacco saranno cruciali
Il tecnico Pergolizzi prima di legarsi agli amaranto aveva parlato dell’importanza di un bomber efficace per le fortune di una squadra
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