Non è stata una settimana da grandi sussulti per il futuro della Reggina. Persino quelli che ci sono stati sono passati sotto traccia per scelte da decifrare, seppur nell’ambito di una strategia comunicativa ormai da settimane improntata al silenzio e alla sola certificazione dei fatti. Una scelta ragionevole in tanti ambiti, ma forse non del tutto azzeccata in una piazza che non ha le risicate esigenze informative di un piccolo paese di provincia che può accontentarsi delle poche informazioni che si veicolano in un ambiente poco mediatico come la Serie D. La notizia della settimana nasce da quel post del patron Ballarino del 26 giugno. «Il notaio - aveva scritto - ha decretato il ritorno della Reggina». Una verifica della partita Iva sul sito dell’Agenzia delle Entrate ha permesso di notare come la società abbia cambiato il nome da Asd La Fenice Reggio Calabria ad A.S. Reggina 1914 Asd. Un passaggio possibile grazie all’acquisizione del marchio della Reggina 1914 avvenuto nelle scorse settimane. Il paradosso è che si tratti di musica per le orecchie dei tifosi, che da altre parti è stata “suonata” con tanto di comunicato ufficiale e diffusione sui social della società. Come è successo, ad esempio, sul sito della Clivense, che con grande felicità ha comunicato di essere diventata A.C. Chievo Verona. L’unica spiegazione è che, nel caso amaranto, si voglia aspettare la definitiva ratifica del cambio di denominazione, attraverso l’istanza da presentare alle istituzioni calcistiche entro il 15 luglio. Sarà l’ultimo passaggio prima del ritorno definitivo e si auspica duraturo della Reggina. Per una società che non parla, ci sono invece voci di mercato che sono continue ed insistenti. Sono già decine i nomi di calciatori accostati al club amaranto, alcuni dei quali arrivano ad accasarsi altrove. Il rischio è che passi il messaggio che giocatori mai trattati finiscano per diventare “obiettivi sfumati” . Quasi come se il club non avesse appeal o potenzialità economiche per contenderli a formazioni meno blasonate. E fa quasi meno notizia che la Reggina abbia praticamente chiuso per Laaribi e Malara, due colpi che arrivano sempre da questa settimana che si avvia alla conclusione. Il primo era ricercato da diverse squadre di Serie C, invece è ormai ad un passo dal tornare nella squadra per la quale fa il tifo essendo cresciuto in provincia di Reggio Calabria. A Reggio ci è nato e si è formato al Sant’Agata l’esterno sinistro, rinforzo importante essendo un under del 2005 che ha già alle spalle un campionato di alto livello in Serie D. Gli annunci e i prossimi colpi dovranno dare un nuovo input all’entusiasmo della piazza. Oggi il rischio è che quella piccola aura di positività che si era creata dopo l’acquisto del marchio tenda a svanire. La buona notizia è che, a partire domani, il club avrà la possibilità di far parlare i fatti (forse esattamente come auspicava), lasciandosi anche alle spalle questa fase apparentemente interlocutoria in cui c’è tanto spazio anche per letture animate da pensieri soggettivi. Anche perché, al di là dei passaggi intermedi su cui c’è sempre modo di discutere, l’unica cosa che conta è arrivare primi nel prossimo campionato. E sarà il traguardo, raggiunto o meno, a dire se il fine avrà giustificato i mezzi.