Per la Reggina si avvicina sempre di più il match di Siracusa. Una “sfida-verità” in cui gli amaranto misureranno il loro reale livello e proveranno a confutare l’ipotesi secondo cui, almeno in questo momento, gli aretusei e la Scafatese siano superiori. Nessuno potrà essere più attendibile di ciò che dirà il campo, in una partita in cui la squadra giocherà per la classifica e anche per infrangere una serie di tabù. Il primo riguarda la capacità di vincere uno scontro diretto, apparentemente smarrita da quando la società amaranto è ripartita dalla Serie D. Lo scorso anno, nella stagione regolare, gli amaranto persero cinque partite su sei nelle gare giocate contro quelle che sarebbero state le prime tre della classifica (Siracusa, Trapani e Vibonese). L’unica vittoria arrivò nel primo turno playoff con la Vibonese, ma la post-season diventò anche l’occasione per il terzo ko su tre partite con gli azzurri siciliani. Partite spesso equilibrate quelle con il Siracusa, dove però a rompere l’equilibrio sono sempre stati i gol di attaccanti abituati a fare la differenza in Serie D. 1-2 a Reggio, 1-0 e 2-1 i punteggi delle gare vinte dai siciliani nella passata stagione. Al Granillo , ad esempio, segnò Maggio , all’andata e al ritorno Alma e nella finale playoff ancora Maggio e l’ex Sarao. Casualità? Probabilmente no. Una batteria di attaccanti straordinaria i siciliani la hanno anche quest’anno e nel complesso oggi sembrano più “squadra” rispetto a quello che ha dimostrato la Reggina fino ad ora. Rispetto alla passata stagione, gli amaranto dispongono però di una rosa decisamente più lunga e potrebbero non soffrire nuovamente i cambi come avveniva nello scorso campionato durante gli scontri diretti. Nessuno inoltre sa quanto la squadra di Pergolizzi potrà crescere alla distanza, considerata l’abbondanza di calciatori di qualità e la possibilità che questi vedano migliorare la condizione e l’intesa tra di loro. L’augurio dei tifosi reggini è che non serva troppo tempo per vedere il meglio. Gli episodi della passata stagione erano frutto di altre situazioni, Tuttavia, la Reggina di questa stagione non ha ancora cambiato la storia. Anche quest’anno gli amaranto sono quarti in classifica (seppur con una gara in meno e dopo sole cinque giornate di campionato) e fino ad ora hanno perso l’unico scontro diretto giocato (in casa con la Scafatese). Urge un cambio di rotta se si vuole vincere. Siracusa, tra l’altro, negli ultimi dieci anni è diventato quasi una bestia nera per la Reggina. In 12 confronti si sono registrate sei vittorie azzurre, quattro pareggi e solo due vittorie amaranto. Entrambe sono arrivate nella stagione 2018-2019, in Serie C. All’11 febbraio 2019 corrisponde l’ultima affermazione amaranto al De Simone e fu firmata dalle reti di Strambelli e Baclet. Un andamento che ha un po’ peggiorato una tradizione complessiva, tra casa e trasferta, che resta comunque favorevole alla compagine dello Stretto. I successi in Sicilia sono ben nove. Domenica la Reggina andrà a caccia di punti fondamentali per il prosieguo del campionato. Gli amaranto continuano ad allenarsi al Sant’Agata ed anche oggi lavoreranno al mattino (ore 10.30). Pergolizzi avrà abbondanza e domenica sarà chiamato a scelte importanti in una sfida probabilmente cruciale per il futuro. Si attendono novità su Porcino, ma il suo recupero per domenica non sembra facile.