Il rischio che, già alla sesta giornata, la situazione potessi farsi complicata c’era. E, a livello ambientale, lo è diventata sicuramente per la Reggina che ha perso i due scontri diretti e si ritrova già a -7 dalla vetta con i mugugni, assolutamente comprensibili, della tifoseria. L’opportunità di tornare subito in corsa è compiere un’impresa nel recupero con l’Acireale (domani ore 15 al Granillo). ll match con i siciliani era stato sospeso per il malore occorso all’arbitro domenica 6 ottobre. Si riparte dal vantaggio degli ospiti e all’inferiorità numerica generata dall’espulsione di Ba. Occorrerà una reazione di carattere del gruppo. I valori in campo degli amaranto sono nettamente superiori a quelli dei granata, ma ribaltare il punteggio sarà complicato. Ripartire da capo mette l’Acireale nelle condizioni di poter preparare un piano difensivo ad hoc e soprattutto permette di recuperare quelle energie che magari non ci sarebbero state nella ripresa immediata. Il primo tempo giocato aveva messo in mostra una Reggina che comandava il gioco e aveva avuto il torto di non concretizzare la netta supremazia territoriale. Poi un’ errata lettura difensiva aveva permesso ai granata di passare in vantaggio. Difetti, quelli della poca efficacia offensiva e delle troppe distrazioni difensive, che sono diventate una costante di una Reggina che non si è rivelata fino ad ora quella che doveva essere per aspirare al primato. Le sfide con Scafatese e Siracusa hanno lasciato intendere che gli amaranto hanno qualcosa in meno rispetto a chi oggi comanda la classifica. Al De Simone i primi venti minuti avevano illuso che la squadra potesse dare filo da torcere agli aretusei. Anche quell’avvio, però, è stato caratterizzato dai pochi tiri in porta. Gli avversari, invece, hanno quasi giocato al “gatto con il topo”. Hanno gestito la fase di grande pressione amaranto, attendendo l’episodio favorevole per sbloccare il punteggio e controllare una partita dove hanno rischiato davvero poco. In altre dimensioni lo si chiama cinismo, sebbene con il palo di Ragusa si sarebbe potuta raddrizzare la partita. Nell’occhio del ciclone è finito Pergolizzi, ma l’impatto iniziale della gara aveva evidenziato come l’idea di irrobustire il centrocampo (3-5-1-1) fosse utile a mettere in inferiorità numerica gli avversari sulla linea mediana. La sensazione è che, al di là di qualche scelta discutibile, il tecnico stia pagando il fatto che a questa buona rosa manchino dei picchi di qualità offensiva. Tuttavia, il fatto che non si sia mai puntato su Provazza e Renelus, grandi protagonisti sull’esterno d’attacco lo scorso anno, resta un dubbio da fugare. Adesso, però, non è ancora il momento di tirare le somme. La priorità è tentare l’impresa con l’Acireale, oggi all’ultimo posto con Sancataldese e Akragas. Ieri la squadra si è allenata nel pomeriggio e lo farà anche oggi alle ore 16. Si spera nel recupero di Porcino. Per il match, che durerà solo 45 minuti, sono stati messi in vendita biglietti a 1 € per la Curva Sud e 2€ per la Tribuna Ovest Laterale.