«Spero di poter dare tutto me stesso per riportare la Reggina dove merita». Se le pronuncia Nino Barillà, uno che l’amaranto lo ha sicuramente nel cuore, non sono certamente parole di circostanza. Il capitano è stato protagonista di un servizio speciale che il club ha riservato al suo uomo più rappresentativo. Nel video, in cui interloquisce con il responsabile della Comunicazione Giuseppe Praticò, si sente il racconto di chi ha ereditato la passione del calcio dal padre, ha avuto sempre il supporto della famiglia in cui è cresciuto ed anche di quella che oggi forma con moglie e figli. Un excursus in cui c’è stato anche spazio per la commozione nel ricordo del nonno, morto lo scorso anno e salutato con un gol poche ore dopo. “Nino, figlio di Reggio” è il titolo dello speciale, ma Barillà è il portabandiera di uno dei fattori più unici che contraddistinguono la Reggina di questa stagione: l’alto numero di calciatori legati alla città e alla maglia amaranto. La “regginità” è un punto di forza che la Reggina spera di potersi giocare nell’arco di questo campionato. La caratteristica era evidente già nella scorsa stagione, ma quest’anno è stata incrementata nella composizione della rosa. Nell’ultima gara di campionato ad esempio c’erano tra i titolari Girasole, Adejo, Salandria, lo stesso Barillà e Provazza. Il primo è reggino di nascita, ad ogni gol c’è un pensiero per il padre scomparso che sognava di vederlo giocare in amaranto. Il suo collega di reparto è nigeriano, ma a Reggio Calabria è cresciuto come calciatore ed ha messo radici. Il ritrovato Salandria è nato in provincia di Cosenza, ma Reggio ci è arrivato adolescente e l’amaranto è diventata una seconda pelle per lui. Provazza è un altro prodotto del settore giovanile della Reggina nato nella città dello Stretto e sogna di diventare una bandiera del club. Ma la matrice amaranto la si trova anche nel giovane Forciniti, originario di Cariati ma che ha mosso i primi passi da calciatore nelle giovanili prima di spiccare il volo verso l’Empoli. Lo stesso Ragusa, che aveva già giocato con la Reggina più di dieci anni fa, è tornato in una città a cui è legato per motivi personali. Ma non finisce qui se si va a guardare il resto della rosa che non era nell’ultima formazione titolare. Ai reggini Porcino, Malara e Laaribi si aggiungono Perri e Dall’Oglio che, pur non essendolo, hanno fatto la trafila nelle giovanili amaranto. La squadra continua intanto a preparare la trasferta di Agrigento. L’allenamento di oggi è in programma alle ore 10.30. L’Akragas, ultimi in classifica, vivono una fase difficile. La società ha reso noto che «;per esplicita volontà dei calciatori» la squadra siciliana resterà in ritiro fino a domenica. L’obiettivo è tenere alta la concentrazione e ricompattare il gruppo.