
La Reggina si prepara alla sfida casalinga contro il Locri. I quattro pareggi nelle ultime cinque giornate hanno frenato la corsa degli amaranto e hanno minato le certezze (non troppe a dire il vero) che erano state costruite in precedenza. Il prossimo passo dovrebbe essere ripartire da quella che dovrebbe essere la comfort zone amaranto e che, invece, sta diventando un’arma a doppio taglio: il “Granillo”.
Fa un certo effetto il fatto che la Reggina non abbia vinto neanche la metà delle gare giocate in casa. Solo tre successi su sette gare (ci sono tre pari ed una sconfitta) e la gioia dei tre punti sullo Stretto manca addirittura dal 27 ottobre. Non è facile capire da cosa dipenda questo, considerato che spesso a fare risultato sono squadre di livello inferiore. Anche quando, come nel caso del match con il Pompei, gli amaranto si sono trovati con due reti di vantaggio prima di subire una rimonta difficile da digerire.
Pensare che una squadra esperta come quella amaranto non regga la pressione non sembra la giusta chiave di lettura. Anche se affrontare avversari che arrivano al “Granillo” senza nulla da perdere, usufruiscono degli stimoli del grande palcoscenico e tirano fuori grandi prestazioni è diventata una consuetudine. Una difficoltà che la Reggina ha l’onere di riuscire a superare ed anche il potenziale per farlo. Anche perché molto spesso le mancate vittorie sono nate da una proposta offensiva che non ha permesso di capitalizzare il possesso palla, da gestioni tattiche rivedibili delle fasi di vantaggio e a volte anche da cali fisici. Soprattutto, se come accaduto nelle ultime settimane, non ci sono stati cambi utili a compensare con la lunghezza della rosa una condizione fisica che sui novanta minuti, per alcuni calciatori, non è mai apparsa al top.
Che Reggina si vedrà contro il Locri? Probabilmente una squadra che non avrà tanti cambiamenti a livello tattico o di uomini rispetto alle precedenti uscite. Le variazioni potrebbero riguardare l’approccio e il tentativo di mettere in campo principi di gioco diversi. A partire dalla necessità di riempire di più l’area di rigore quando si attacca, evitando di lasciare sola la punta centrale come accaduto nelle ultime gare. Anche perché nel rallentamento delle ultime settimane il dato che pesa di più resta quello dei gol segnati: solo cinque nelle ultime cinque gare. La media di un gol a partita non è sufficiente a cullare sogni di gloria.
Oggi ci sarà la lista dei convocati di Bruno Trocini, in cui si avrà un quadro definitivo sulla situazione infortunati. La lista degli indisponibili si annuncia ancora lunga. L’unico rientro dovrebbe essere quello di Nino Barillà che a Caltanissetta era tra i convocati, ma non è andato neanche in panchina.
C’è anche una novità che arriva dal mercato. Ufficializzato l’ arrivo dell’esterno offensivo Paolo Grillo, che arriva dall’Akragas. Il calciatore, classe 1997, ha un passato in Serie C con le maglie di Messina, Vibonese, Catanzaro e Sicula Leonzio. Per lui in carriera anche 4 presenze in Serie B con il Cittadella. Indosserà la maglia numero 44.

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