È una Reggina che sembra poter aprire le “ali” quella che si è fatta notare nella prima giornata del girone di ritorno. Proprio adesso che occorre stare più in alto possibile e con un calendario che regala da subito dei crocevia fondamentali. Gli amaranto hanno avuto la conferma di essere in piena corsa per il primo posto (oggi a -4, ma con una partita da recuperare) e soprattutto appaiono in grande crescita. La terza vittoria consecutiva, ottenuta contro la Nuova Igea Virtus, è un altro passo in avanti di una squadra che sta acquisendo certezze e si sta scoprendo forte. La percezione inizia ad essere quella di un gruppo che, pezzo dopo pezzo, sta inserendo nel mosaico i tasselli che servono a chi può giocarsela fino alla fine.
Gli ultimi risultati, tra l’altro, evidenziano che finalmente la Reggina riesce a sfruttare il fattore campo contro avversari di caratura inferiore. Nove punti nell’ultimo triplo turno casalingo hanno messo un freno a quel limite che nel corso del girone d’andata aveva fatto perdere punti importanti tra le mura amiche. E non è un caso, perché dall’arrivo di Trocini si è registrato un cambio a livello di atteggiamento. La squadra si preoccupa più di attaccare e far valere la sua maggiore qualità, non teme di prendersi dei rischi perché sa che – qualunque cosa accada – ha i mezzi per poter ribaltare le cose. In un campionato che si sta rivelando abbastanza equilibrato, sono bastate tre vittorie per migliorare le prospettive.
La prossima sfida sarà superare nel migliore dei modi i prossimi banchi di prova. In calendario ci sono la trasferta di domenica 12 in casa della Scafatese di Atzori, il recupero a Favara (15 gennaio) e l’impegno casalingo con il Sant’Agata del 19. Tre match alla fine dei quali la Reggina avrà modo di tirare le somme e capire sarà cambiata la classifica con lo stesso numero di partite giocate delle altre e dopo un tour de force (Anche a livello logistico per gli spostamenti). In passato è capitato che la Reggina abbia bucato queste fasi potenzialmente cruciali. Stavolta c’è la sensazione che gli amaranto arrivino più pronti e con una rosa ampia al punto da poter gestire al meglio anche le tre gare in una settimana. Uscir fuori bene da questo triplo impegno può anche aiutare l’ambiente ad iniziare a scaldarsi un po’.
A percepire che all’orizzonte può esserci un obiettivo da conquistare. Far scendere in campo Reggio Calabria (nei grandi numeri s’intende) può diventare la carta aggiuntiva da giocare nel finale di stagione. Sarebbe più facile se il mercato regalasse qualche colpo importante, soprattutto in attacco. Così come se si evitassero interventi, come gli ultimi due del patron Nino Ballarino sulla messa in vendita del club (stoppata domenica), che sono sembrati inopportuni. Soprattutto nei tempi, che hanno tolto spazio e visibilità alla squadra in due domeniche di vittorie e prestazioni convincenti. Quello che tutti condividono è che, fino alla fine del campionato, ci sarà da pensare solo al campo. Gli uomini di Trocini torneranno ad allenarsi nel pomeriggio.
La Reggina apre le ali: la testa non è così lontana
La formazione di Trocini sta dimostrando una notevole crescita in un momento topico del torneo
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