Nelle ultime dieci giornate Trocini potrà affidarsi alla generosità di Jacopo Dall’Oglio, centrocampista di quantità, ha riabbracciato il campo dopo avere superato alcuni guai fisici. Cresciuto nel settore giovanile amaranto, ha debuttato in B nella stagione 2010-2011. Pavia, Barletta, Brescia, Catania, Palermo e Avellino le altre squadre in cui ha militato. Originario di Milazzo, classe 1992, è rientrato a Reggio durante lo scorso mercato estivo con tanto entusiasmo. Contro Siracusa e Licata è entrato a metà del secondo tempo, sostituendo Salandria e Laaribi. Adesso si candida per una maglia da titolare contro l’Enna, sfida che si disputerà domenica pomeriggio al Granillo: «Lo spero, rimango a disposizione dell’allenatore, vedremo cosa accadrà». Il suo è stato un lungo calvario legato agli infortuni. Cosa ci può dire? «Sì, purtroppo. Ad inizio campionato sono sceso regolarmente in campo, poi ho subito uno stiramento che mi ha tenuto fuori a lungo. Appena rientrato, ho nuovamente dovuto alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio. È stata dura rimanere fuori, i miei compagni però hanno avuto un rendimento strepitoso vincendo quasi sempre. Siamo secondi e non vogliamo arrenderci». Credete ancora di poter raggiungere il primo posto? «Vietato mollare. Il nostro mister è motivato e anche noi lo siamo. Sei punti a dieci turni dal termine si possono recuperare. Magari il Siracusa commetterà qualche passo falso e dovremo essere bravi ad approfittarne. Possiamo farcela perché il nostro organico non è inferiore a quello della capolista». Nello scontro diretto però avete perso. Non crede che sarebbe stato prezioso anche un pari? «Abbiamo avuto le occasioni per riequilibrare le sorti del match. La squadra ha provato a reagire e spiace che non sia arrivato il 2-2. Il calcio dà e toglie e per noi non è stata una giornata fortunata. Eravamo in vantaggio, anche grazie al nostro splendido pubblico. I tifosi hanno mostrato agli occhi dell’Italia la loro passione verso i colori amaranto. Quando riesci a portare quasi ottomila spettatori significa che l’ambiente ha apprezzato il tuo lavoro». A Licata non avete sbagliato nulla. Vittoria preziosa. «Non esistono gare dall’esito scontato. I padroni di casa lottano per salvarsi e avere sbloccato subito il risultato ci ha dato enorme vantaggio». Seguite con attenzione la vicenda Akragas? «Se ne parla al centro sportivo. Dovesse ritirarsi il distacco dalla capolista scenderebbe a quattro lunghezze». Perché ha deciso di rientrare a Reggio? «Scelta di cuore. Avevo richieste provenienti da altre società professionistiche, ma quando ha chiamato la Reggina ho subito accettato. Sarei potuto rimanere ad Avellino, invece, ho preferito, ripeto, tornare al Sant’Agata. Siamo un gruppo unito e il club non ci fa mancare nulla». Quali trappole nasconde l’incontro con l’Enna? «Ci stiamo preparando con la solita intensità. Non si molla di un centimetro. Con l’Enna non sarà semplice, le insidie sono dietro l’angolo».