Venticinque. Sono i punti che servono al Siracusa per rendere vana la rincorsa di una Reggina eventualmente in grado di fare percorso netto nelle ultime nove gare della stagione. Da parte amaranto c’è tutta l’intenzione di far sudare la promozione ai siciliani fino all’ultima partita. Che serva per approfittare di ulteriori passi falsi della capolista o per aumentare la media punti in ottica ripescaggio fa poca differenza Il Siracusa, invece, adesso ha minore margine di errore e in questa fase ha tutto da perdere. Entrambe le squadre hanno la forza potenziale per non perdere un colpo da qui alla fine. Tuttavia, chi conosce il calcio sa bene che i filotti di vittorie sono conquiste ottenute contro la legge dei grandi numeri che rende i passi falsi quasi fisiologici. Vale per entrambe. Acireale per il Siracusa era una delle partite più scivolose. Una gara in cui esigenze di classifica si mischiavano a motivazioni aggiuntive dettate dalla rivalità. È arrivata una sconfitta che lascia anche strascichi, considerato che ha tolto ai siciliani i due centravanti. Sia Maggio che Sarao dovranno infatti saltare le ultime due gare per squalifica. Assenze non da poco, ma sono imprevisti da mettere in conto in questo finale di stagione. Discorso valido anche per la Reggina che attende di capire se per Paternò potrà recuperare due titolari come Giuliodori ed Adejo. Vantaggio in classifica e calendario in questo momento rendono ancora largamente favorito il Siracusa. La squadra di Turati ha nelle gare casalinghe una sorta di comfort zone, come dimostra un percorso interno fatto di sole vittorie più l’unica sconfitta con il Sambiase. Giocare cinque partite tra le mura amiche su nove è già un punto di partenza favorevole. A maggior ragione se si aggiunge che due delle gare in trasferta sono sul campo delle attuali ultima in classifica (Akragas) e penultima (Licata). Sia Reggina che Siracusa affronteranno due delle prime quattro in graduatoria. Gli amaranto giocheranno in casa del Sambiase ed ospiteranno la Vibonese. I siciliani riceveranno sia i rossoblù calabresi che la Scafatese. Due tra i pochi avversari che anche sulla carta hanno la qualità per mettere in difficoltà gli azzurri. Potrebbe essere nell’interesse amaranto che fino alla fine tutte le squadre restino in corsa per i rispettivi obiettivi in modo da avere forti motivazioni. Attenzione, però, ad escludere definitivamente la Scafatese dalla corsa promozione. La squadra di Atzori è a -6 dalla capolista e a -3 dalla Reggina. Tenere o accorciare questi gap fino alla quintultima, quando si recherà al “De Simone”, potrebbe rendere la sfida ricca di motivazioni da entrambe le parti. Attenzione perché nel caso in cui ci fosse un arrivo a tre con Siracusa, Scafatese e gli amaranto sarebbero proprio questi ultimi a restare fuori da un eventuale spareggio per la classifica avulsa. Nelle quattro sfide la formazione dello Stretto ha ottenuto solo un punto e le altre, pur dovendo giocare l’altra partita, sono già certe di esserle sopra. A -8 dalla vetta c’è anche il Sambiase. La Reggina sa di non poter fare calcoli e di dover pensare una partita alla volta.