Quanto vale la vittoria della Reggina sulla Nissa di domenica scorsa? Lo si scoprirà tra qualche giornata. Decisamente di più se saranno confermati i pronostici che vedono amaranto e siciliani come le squadre che potrebbero contendersi il primato. Un ruolo che la Reggina dovrà comunque cucirsi addosso sul campo, elevando il livello delle proprie attuali prestazioni. Tre punti in due partite, con prove tutt’altro che perfette, non sono l’impatto ideale per una squadra che deve vincere il campionato. Ne sono al corrente tutti i protagonisti, in una fase in cui i parallelismi con le precedenti due stagioni dicono però anche qualcosa in bene. Al momento, in particolare, questa Reggina non ha fatto emergere quell’idea di inadeguatezza a lottare per la vittoria del campionato che era già prepotentemente visualizzabile da subito nei precedenti due inizi di campionato di Serie D quando il calendario aveva riservato impegni paragonabili a quelli di quest’anno. Nel 2023-2024, con tutte le vicissitudini di una stagione nata a settembre, gli amaranto pareggiarono in trasferta con il San Luca (0-0) e persero in casa con il Siracusa (1-2). Gli aretusei erano una delle favorite (alla fine vinse il Trapani), ma sembrarono subito troppo più avanti degli amaranto a livello di condizione e di costruzione di squadra. Tant’è che mai il gap rilevato fu ricucito. Nel 2024-2025 la Reggina aveva gli stessi punti di adesso, vincendo a fatica con un rigore al 95’ in casa dell’Igea Virtus per poi cadere in casa con la Scafatese. Anche in quel caso si vide una formazione amaranto impreparata a duellare con una squadra costruita per vincere come i campani. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale